Magma

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magma


s. m. e f. [dal lat. magma, gr. μάγμα «impasto», affine a μάσσω «impastare»] (pl. m. -i). – 1. a. In geologia, massa incandescente costituita da una miscela totalmente o parzialmente fusa di silice, silicati, ossidi e solfuri che, risalendo da zone profonde della litosfera, tende, incontrando ambienti a temperatura e pressione decrescenti, a consolidarsi, dentro o fuori della superficie terrestre, dando luogo alle cosiddette rocce eruttive intrusive o effusive. Di notevole importanza la presenza nei magmi di sostanze gassose (acqua, anidride carbonica, solfuri, cloruri, fluoruri, ecc.), detti agenti mineralizzatori in quanto influenzano l’andamento della solidificazione del magma stesso, abbassando la temperatura di fusione dei minerali, aumentando la fluidità del fuso e favorendo la formazione di alcuni composti (quarzo, feldspati, miche, anfiboli, ecc.) che sono perciò detti idatogeni o idrotermali. Riguardo alla composizione chimica, un magma viene per convenzione indicato con la denominazione della roccia eruttiva intrusiva corrispondente, per cui viene detto granitico o sialico il magma che può, genericamente, dare origine ai graniti, e basaltico o femico quello che può dare origine a rocce basaltiche; in funzione della quantità di silice contenuta nella roccia e con riferimento al fuso dal quale si è originata, si parla di m. acido o persilicico, neutro o mesosilicico, basico o iposilicico, secondo che la percentuale in silice sia rispettivamente superiore al 65%, compresa tra il 65 e il 52%, inferiore al 52%. Rispetto alla genesi, viene detto primario il magma indifferenziato proveniente dagli strati più profondi della crosta terrestre o ad essa inferiori e, genericam., secondario quello differenziatosi da esso; anatettico si dice il magma derivato da anatessi, cioè da rifusione in profondità di rocce preesistenti, sintettico quello formatosi per fusione di rocce a causa del calore di un vicino focolaio magmatico, ibrido quello consistente in una miscela di magmi di diversa composizione chimica. b. In usi fig., massa confusa ed eterogenea di materiali o, meno spesso, di persone; insieme caotico e disordinato (di situazioni, esperienze, idee, pensieri, ecc.): non è facile far emergere la verità dal m. delle supposizioni; il m. dei sentimenti produceva una gran confusione nel suo animo. 2. non com. In chimica, sospensione piuttosto densa di un precipitato in un mezzo disperdente liquido: m. di magnesia (detto anche latte di magnesia); m. di idrato ferrico, di bismuto. 3. In embriologia, m. reticolare, tessuto di derivazione mesodermica che riempie il celoma esterno.

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