Macigno

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macigno


s. m. [lat. *machineus, der. di machĭna (v. macina), propr. «sasso da macine»]. – 1. In petrografia, con sign. specifico, roccia sedimentaria, arenaria del periodo cretaceo o del paleogene, a grana media o fina, a cemento calcareo o calcareo-argilloso, di colore da grigio a grigio-giallastro o grigio-azzurrognolo, facilmente disgregabile per gelivazione, molto diffusa nell’Appennino, usata come materiale da costruzione e per macine da mulino. Viene detto pietra forte se compatto e resistente, pietra morta se friabile, pietra serena se di colore azzurrognolo e ben lavorabile. 2. a. Per estens., ogni pietra massiccia e dura: E tiene ancor del monte e del macigno (Dante). b. Rupe, masso di pietra: i m. delle montagne; far rotolare un m.; È terra di macigni. Terra di gente sassosa. Terra dove la rosa si dice non alligni (Giorgio Caproni). c. In similitudini e in usi fig., per indicare durezza, immobilità, pesantezza: rimanere fermo, immobile come un m.; e chi lo sposta quel m.?; avere un cuore di m.; meno com., è un m., che macigno!, di cosa che rechi noia o si sopporti male.