Lètto²

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letto2


lètto2 s. m. [lat. lectus]. – 1. a. Mobile destinato al riposo e al sonno delle persone, formato in modo che vi si possa giacere comodamente distesi: il fusto (o intelaiatura, meno com. lettiera), le spalliere, i materassi del l.; coperta da l.; la testa, i piedi del l., la parte dove sta la testa, e rispettivam. dove stanno i piedi della persona coricata (e similmente da capo, da piedi del l.); la sponda del l.; camera con un l., con due l.; l. da una persona, o a un posto, o (con francesismo molto diffuso) a una piazza; l. da due persone, o a due posti, o anche l. matrimoniale, nuziale, coniugale, a due piazze, letter. l. geniale (v. geniale); l. a una piazza e mezzo, di larghezza media tra il letto a uno e quello a due posti; l. gemelli, due letti della stessa forma e grandezza che si possono separare e accostare a volontà. b. Frasi e locuzioni: andare a l. (e per indicare più celerità o piacere, cacciarsi, ficcarsi a l.; entrare nel l.); più genericam., andare a l., andare a dormire: sono andato a l. a mezzanotte; andare a l. con (o come) le galline, assai presto; andare a l. con qualcuna, con qualcuno, per eufemismo, avere rapporti sessuali; mettersi a l., di chi si ammala. Essere a l., esservi per riposare o dormire (raro o region. in letto), o anche per malattia; essere (o stare) tra letto e lettuccio: v. lettuccio. Alzarsi, levarsi dal l. (detto per lo più di chi è stato malato; parlando di persone sane si usa comunem. il solo alzarsi o levarsi: stamani mi sono alzato prima dell’alba); per indicare più lentezza, scendere dal l., tirar le gambe fuori del l.; al contrario, per indicare la fretta, balzare, schizzare dal l.; esser cascato dal l., di chi, contro le sue abitudini, s’è levato di buon’ora (ma anche con sign. proprio: stanotte il bambino è cascato dal l.); similmente, chi t’ha buttato giù dal l. a quest’ora? Mettere, tenere a l., un bambino o un infermo; di malattia, si dice che obbliga a l., tiene inchiodato in un letto. Mandare a l., dare ordine o licenza di coricarsi: mandare a l. i bambini; e volgendo direttamente il discorso: andate a l., bambini; va’ pure a l., vada pure a l. (a una collaboratrice domestica, o sim.); e fig., per mandare a quel paese una persona noiosa o che racconti frottole: ma va’ a l., non mi stare a seccare! Indicano invece l’atto del giacere o del porsi a giacere sopra il letto, senza entrare fra le lenzuola, le espressioni distendersi, sdraiarsi, buttarsi sul l., stare sul letto. c. Nome dato talvolta a una parte soltanto del letto: montare, smontare il l., cioè il fusto; e così l. di legno, di ferro, d’ottone; le gambe, i piedi del l.; oppure i materassi, le lenzuola, le coperte: l. soffice, morbido, duro; fare, disfare, rifare il l. (fig., trovare il l. rifatto, avere pronte tutte le comodità); rincalzare il l.; mutare, cambiare il l. (poco com.), le lenzuola e le federe. d. Usi estens. o fig.: l. di dolore, dove giace una persona gravemente malata; l. di morte, dove è steso chi è prossimo a spirare o è già spirato; morire nel proprio l., in casa propria, tra le persone care, o, anche, morire di morte naturale. In qualche caso, riferito allo stare a letto: il l. indebolisce; spec. per malattia: ho fatto un mese di letto. Indica invece il matrimonio nelle locuz. figlio del (o di) primo, secondo l., nato cioè nel primo, nel secondo matrimonio (e così fratello, sorella del, o di, primo, secondo l.); similmente, l. coniugale, fig., il vincolo matrimoniale: macchiare, contaminare, profanare (col tradimento) il l. coniugale. 2. Con denominazioni e forme particolari: l. a libro, a libriccino, pieghevole, a X, a vento, sinonimi del più com. branda; l. alla turca, o l. turco (o anche semplicem. turca), letto basso, senza spalliere, sfruttabile durante il giorno come divano; divano-letto (v. divano); letti a castello (v. castello, n. 4 e); l. tricliniare, il triclinio dei Romani. Negli ospedali e nelle cliniche: l. di degenza, costituito da uno scheletro in tubolare metallico e da una rete; può essere fornito di particolari snodi a comando per far assumere al malato varie posizioni (supina, semiseduta, seduta, ecc.); l. iposcopico (v. iposcopico); l. operatorio, usato per l’esecuzione di interventi chirurgici (v. operatorio); l. da trazione, usato in ortopedia e in traumatologia per la riduzione di fratture e per la correzione di deformità: è munito di sostegni per le varie parti del corpo e di dispositivi per la trazione graduale elastica (a vite) degli arti; l. di contenzione, speciale letto, a sponde abbassabili e munito di cinghie, usato in passato per limitare i movimenti di malati in preda ad agitazione. 3. Per analogia, qualsiasi cosa su cui ci si corica: la terra nuda era il suo l.; un pancone e un po’ di paglia è stato il mio l. per parecchio tempo; sdraiarsi su un l. di foglie; Dentro [il cespuglio] letto vi fan tenere erbette (Ariosto); Ciò mi tormenta più che questo l. (Dante, con riferimento all’avello infuocato dove giace Farinata). Fig., essere in un l. di rose, in ottima condizione (ma per lo più con la negazione, in forma di litote, per indicare condizione o situazione disagiata: non ero certo in un l. di rose); essere in un l. di spine, in una situazione difficile, piena di preoccupazioni; essere, trovarsi, mettere nel o sul l. di Procuste (o, più correttamente ma meno com., l. di Procruste), nella situazione di chi è obbligato a tenersi entro limiti troppo stretti, o più genericam. in una situazione intollerabile, spec. se dovuta a limitazione tirannica o a dura imposizione (dal soprannome di un leggendario brigante greco che assaltava i viandanti e li stendeva su un letto, stirandoli a forza se fossero troppo corti, amputandoli se sporgenti da esso). 4. Usi fig.: a. Lettiera per le bestie nelle stalle. L. dei bachi da seta, lo strato formato dai residui delle foglie di gelso róse dai bachi, e che insieme coi loro escrementi costituiscono un ottimo foraggio. b. Di un fiume (o di un torrente, ruscello e sim.), il solco nel quale scorre l’acqua: l. di erosione, costituito dalla roccia in loco, l. alluvionale, costituito da materiali di trasporto, l. pensile, quello che, col progredire del depositarsi delle alluvioni, si è innalzato al di sopra del piano di campagna. Nel linguaggio poet., l’alveo del mare, dell’oceano: E nel suo l. il mar senz’onda giace (Petrarca). c. Con sign. analoghi: l. della marea, la zona di mare dove la marea si manifesta; l. della corrente, la zona di mare dove la corrente scorre; l. del vento, la sua direzione. d. Il fondo piano di una valle; o anche, il suolo di una qualsiasi superficie piana: arrivammo ad una landa Che dal suo l. ogne pianta rimuove (Dante). e. In geologia, la massa rocciosa su cui poggia un filone o uno strato; nella tecnica estrattiva, l. di cava, il piano inferiore di una cava, a livello del quale, generalmente per esaurimento del materiale utile, viene interrotta l’estrazione del materiale stesso. f. L. della nave o del varo, l’invasatura, specie di slitta con la quale la nave è varata. g. In artiglieria, termine già usato per indicare l’affusto, o il tavolato ove scorrono le ruote dell’affusto. h. Nelle reti da pesca, l. della lampara, l. della paranza, la parte inferiore del sacco. i. non com. Posatura di un liquido sul fondo di un recipiente capace, e, in partic., la feccia del vino. l. In genere, qualsiasi cosa su cui un’altra si distende: fare un l. di foglie ai fichi, alle fragole (in un canestro); animelle d’agnello in un l. di spinaci, cioè disposte nel piatto sopra uno strato di spinaci (e così, fettine di rosbif su un l. di carote e patate lesse, e sim.). m. Di biade e sim., fare letto, essere atterrate dal vento, dalle piogge (cfr. il verbo allettare2). 5. In agraria, l. di semina, lo strato di terreno destinato a ricevere il seme; in partic., in orticoltura, l. caldo, strato di letame o di sostanze vegetali ed escrementizie in stato di fermentazione e coperto di uno strato di terra che, riscaldandosi, fa anticipare la germinazione dei semi e la crescita di alcuni ortaggi. Nei boschi, l. vegetale, lo strato superficiale del terreno costituito dai residui di piante morte, dalle parti cadute di quelle vive e da resti di animali; prende nome dalle piante che lo costituiscono: l. di abete, di larice, di olmo, ecc. 6. Nel linguaggio tecnico, designa in genere uno strato o una serie di strati disposti ordinatamente in piano: l. filtrante, filtro per liquidi, di uso industriale, costituito da strati di coke, sabbia e quarzo. L. di posa, superficie sulla quale si dispongono secondo un determinato ordine elementi di materiale da costruzione (blocchi di pietra concia, mattoni, ecc.), cementandoli di solito con malte leganti. In metallurgia: l. di coke, lo stesso che dote (nel sign. 4); l. di colata o l. di formatura o l. per lingotti, strato di terra da fonderia, posto dinanzi all’altoforno, nel quale sono ricavate le forme in cui viene fatto colare il metallo fuso per ottenere i lingotti; l. di fusione, l’insieme costituito dalle ceneri del coke, dalla ganga del minerale, dal fondente e da una parte del minerale stesso che, in un altoforno, permette la formazione di una scoria di determinate caratteristiche compositive e fisico-chimiche; l. metallico (detto anche griglia) o l. di raffreddamento o l. caldo, negli impianti di laminazione, apparecchiatura che serve per il raffreddamento del laminato dalla temperatura di laminazione (600-700 °C) alla temperatura di circa 100 °C, in ambiente ove sia assicurata una buona circolazione d’aria. In chimica, massa porosa che si fa attraversare da un fluido per determinate operazioni, variamente classificata secondo le caratteristiche: l. batterico, l. fluidizzato, l. pulsante, l. percolatore (v. ai singoli agg.). 7. In anatomia, depressione, solco o fossetta in cui sia situato o a cui corrisponda un organo: l. del cuore, l. dell’unghia, l. del pelo, ecc. 8. Letto di giustizia: ampia poltrona a baldacchino su cui sedeva il re, nelle varie epoche della monarchia di Francia, durante le sedute del parlamento; l’espressione è poi passata a indicare le sedute stesse. ◆ Anticam., accanto al plur. regolare letti, fu in uso anche la forma le letta: quelli, quando il sentiro, entraro ne le letta (Novellino); tacitamente ... nella terra entrato, molti sopra le letta ne prese (Boccaccio). ◆ Dim. lettino (lettino da visita, o clinico, in ambulatorî medici), lettùccio (v.), letticciòlo; accr., non com., lettóne; pegg. lettàccio. TAV.

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