Investment banking

Neologismi (2008)

investment banking


loc. s.le m. inv. Settore dell’attività bancaria relativo al mercato finanziario. ◆ L’attività che può essere globale, cioè diffusa su tutti i mercati e in molti Paesi, è la cosiddetta attività all’ingrosso, quella caratterizzata da economie di scala rilevanti e sistemi di distribuzione leggeri. E cioè l’attività di gestione del risparmio e quella di investment banking. La non globalità degli italiani coincide con le loro debolezze o timidezze in questi due settori. (Sole 24 Ore, 19 dicembre 2000, p. 35, Finanza & Mercati) • Le fusioni bancarie, ad esempio, incassano la promozione di [Mario] Draghi, […] Assai più scettico pare [Antonio] Catricalà, che […] ha messo in rilievo i «rischi di eccessivo potere di mercato nel settore della raccolta e degli impieghi bancari» e l’eventualità che gli intrecci con Mediobanca e Generali creino una situazione di scarsa concorrenza sia nell’investment banking sia nelle polizze vita. (Francesco Manacorda, Stampa, 23 luglio 2007, p. 28, Economia) • La banca presieduta da Peter Kurer [Ubs] ammette di aver perso clienti «per mancanza di fiducia» e non nega le difficoltà, soprattutto nell’investment banking, derivanti dalla crisi dei muti subprime. (Giacomo Ferrari, Corriere della sera, 5 luglio 2008, p. 32, Economia).

Espressione ingl. composta dai s. investment (‘investimento’) e banking (‘attività bancaria’).

Già attestato nella Repubblica del 22 aprile 1988, Affari & Finanza, p. 12.