Intórno¹

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intorno1


intórno1 avv. [comp. di in-1 e torno1]. – 1. In giro, in posizione o con movimento pressappoco circolare: c’era gran folla i.; aveva molta gente i.; volgere lo sguardo, muovere gli occhi i.; con valore aggettivale: i luoghi intorno, circostanti; in tutto il paese intorno. Per le locuz. andare i., avere uno sempre i., mandare i., guardarsi i. (con precauzione, sospetto), v. attorno, che in queste espressioni è forma più comune. Con determinazioni varie: ci sono qui i. diverse buone trattorie; stavano tutti lì i. a guardare; città difesa tutt’i. da mura; ripetuto, per più efficacia: intorno intorno correva un fregio. Preceduto da prep.: all’i., con lo stesso sign. del semplice avv., c’è un bellissimo paesaggio all’i.; guardava all’i. come per cercare aiuto; d’i., dove d’ può essere ellissi di di o da: i contadini d’i., cioè del contado, dei luoghi circostanti; c’è troppa gente d’i. (lo stesso che intorno); levarsi uno d’i. (o d’attorno), liberarsene; lèvati d’i., vattene, non mi seccare, e sim.; d’ogni i., da tutte le parti, con verbi di moto: d’ogni i. accorreva gente a sentirlo. 2. Seguito dalla prep. a, forma la prep. composta intorno a, usata per esprimere le seguenti relazioni: a. Stato o movimento in giro, con lo stesso sign. quindi di intorno nel suo uso avverbiale: i. alla città, i. al lago, i. al piede; un’aureola i. al capo; una sciarpa i. al collo; la Terra si muove i. al Sole; mettersi, stare i. a uno, metterglisi o stargli alle costole per sollecitarlo, o circuirlo, o per ottenerne qualche profitto; fig., stare i. a una cosa, attendervi assiduamente (più com. attorno); girare i. a qualcuno, a qualcuna, fargli, farle la corte. Analogam. con i pronomi (al dativo) mi, gli, ci, ecc.: non mi girare i. (= non girare intorno a me); tutti gli stavano i. ad ascoltarlo. Anticam. il pronome poteva unirsi come enclitica (intórnogli, intórnovi, ecc.): trovò colui, morto, intornogli avviluppato (Lasca). Raro l’uso prepositivo di intorno unito immediatamente al nome: i. la città, i. il collo; e ant., con le prep. da o di: Cerca, misera, i. da le prode Le tue marine (Dante); comincia la bella alba A scuoter l’ombra i. de la terra (Petrarca). b. Argomento (con lo stesso sign. delle prep. di, su, sopra), quando si indica il soggetto di cui si parla o scrive, il lavoro a cui si attende, o più genericam. l’oggetto di un interesse, di una considerazione: scrisse alcuni saggi i. alle origini della letteratura italiana; discutere i. a gravi questioni; lavorare i. a un quadro, a un progetto, a un libro, a un articolo; non saprei immaginare una contentezza più viva, se non fosse stata l’incertezza i. ad Agnese, il tristo presentimento i. al padre Cristoforo (Manzoni). c. Approssimazione nel fissare una data, nell’indicare la durata di tempo, o una quantità numerica (con lo stesso sign. quindi, o con sign. simile a circa): il fatto avvenne i. al 1875; si rividero i. a Natale; durò i. a 20 anni; il campo sportivo può contenere i. a 40.000 spettatori; alla presenza di una folla calcolata i. a 600.000 persone; può costare i. ai 300 euro. Anticam. furono usate con accezione sim. anche le locuz. quell’i. (o là i., colà i.), circa in quel tempo, in frasi come: nell’anno 1320 o quell’intorno.

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