Intensità

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intensita


intensità s. f. [der. di intenso]. – 1. In senso assoluto, il fatto d’essere intenso: i. del pensiero, dello sguardo; l’i. del bruciore era insopportabile; nell’i. della contemplazione, aveva perso la cognizione del tempo; i suoi nervi si sono logorati per l’i. dello studio; con i., in modo intenso, forte, vivo: desiderare con i.; attendere con i. a un lavoro. 2. Più spesso in senso relativo, il grado di forza o la violenza con cui si produce o manifesta un fenomeno, una sensazione, un sentimento, uno stato psichico, una condizione della volontà, ecc.: i. della luce o i. luminosa; i. del suono o i. sonora; i. del freddo; si svegliò alle prime luci dell’alba e ritrovò tutto come l’aveva lasciato: la stessa i. del dolore, lo stesso giusto peso delle coperte (Volponi); i. della febbre; i. dell’affetto, del desiderio, dell’odio, dell’attenzione, dello zelo; aumentare, crescere, diminuire, scemare d’intensità; per estens., con riferimento all’efficacia di un’azione, alla frequenza con cui si ripete, e sim.: la pressione nemica aumentava d’i. su tutto il fronte; l’i. dei bombardamenti non accennava a diminuire. 3. Con accezioni specifiche: a. In statistica, i. di un fenomeno, il dato numerico che esprime la frequenza, il numero di casi con cui il fenomeno si presenta. b. In economia, i. di capitale, genericam., la quantità di capitale impiegato in una produzione; si dice che un processo produttivo è ad alta (o bassa) i. di capitale secondo che impieghi una quantità proporzionalmente maggiore (o minore) di capitale rispetto agli altri fattori di produzione. È inversamente correlata all’i. di lavoro, cioè all’impiego di manodopera; si dice che un processo produttivo è ad alta (o bassa) i. di lavoro secondo che impieghi una quantità proporzionalmente maggiore (o minore) di forza-lavoro rispetto agli altri fattori di produzione. c. Nella fisica e nella tecnica, il termine è usato (sempre con qualche specificazione) per indicare determinate grandezze aventi attinenza con l’entità di certe azioni, con l’energia associata a certi fenomeni, e sim.: i. di un vettore, il modulo di esso; i. di una coppia di vettori, il modulo comune ai due vettori (v. coppia, n. 2 e); i. del campo (o di campo), genericam., con riferimento a un campo vettoriale, sinon. di vettore del campo (v. campo, nel sign. 5 a); i. di corrente, in un conduttore, la carica elettrica che attraversa nell’unità di tempo una sezione del conduttore, misurata in ampere; i. efficace di una corrente alternata, la radice quadrata della media dei quadrati dei valori istantanei della corrente, pari all’intensità di corrente continua che svilupperebbe, per effetto Joule, la stessa energia termica in un conduttore; i. energetica di una radiazione (acustica, elettromagnetica, luminosa, termica, di particelle), grandezza che misura l’energia trasportata da una radiazione ed è definita come il rapporto tra la potenza (acustica, meccanica, elettromagnetica, luminosa, termica, di particelle) che fluisce attraverso (o incide su) un elemento di superficie ortogonale alla direzione di propagazione e l’area di tale elemento; unità di misura SI è il watt a m2 (W/m2). Nel caso di radiazioni propriam. acustiche e luminose, non va confusa con l’i. sonora (o della sensazione sonora) e con l’i. luminosa (o della sensazione luminosa), che sono legate non alla potenza ma alla sensazione che esse producono, rispettivam., nell’orecchio e nell’occhio. I. macrosismica, grandezza empirica che esprime l’importanza di un terremoto sulla base dell’entità e della natura dei danni prodotti al terreno e ai manufatti, secondo scale convenzionali. I. (statistica) di un fenomeno, nella descrizione di un fenomeno mediante considerazioni statistiche su grandezze che lo caratterizzano, è il dato misurato dalla frequenza o, più in generale, dalla distribuzione di ognuna di tali grandezze. 4. In linguistica: a. I. (o tensione) articolatoria, il grado di manifestazione globale dell’articolazione, dipendente dal grado di tensione dei muscoli dell’apparato di fonazione e dal corrispondente grado di pressione d’aria all’interno dell’apparato stesso (pressione regolata anche dalle corde vocali, che in posizione rilassata lasciano affluire maggiore quantità d’aria dai polmoni). I gradi d’intensità possono essere molteplici, e in genere se ne distinguono tre: debole o lene, medio, e forte o intenso (v. le singole voci, e v. consonante). b. I. d’accento, la maggiore energia articolatoria e l’intensità acustica che ne risulta, nelle quali consiste l’accento, detto appunto in questo caso accento d’intensità o intensivo, o anche dinamico o espiratorio (v. accento, n. 1 a).