Inondare

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inondare


(ant. innondare) v. tr. e intr. [dal lat. inŭndare, der. di ŭnda «onda», col pref. in-1] (io inóndo, ecc.). – 1. tr. a. Allagare; riferito a corsi d’acqua, o alle acque stesse, che, straripando in seguito a piena, a rottura di argini o dighe, a maremoti, ecc., si riversano nel territorio adiacente ricoprendolo: il Nilo inonda periodicamente l’Egitto; le piogge violente e continue avevano ingrossato i fiumi che, rotti gli argini, avevano inondato tutta la campagna; anche riferito all’uomo, che, a scopo protettivo o difensivo (ma anche come azione dolosa), provoca l’inondazione di una zona rompendo dighe, argini, o deviando corsi d’acqua: gli olandesi sono stati più volte costretti a i. le loro terre; davanti all’invasione nemica, le popolazioni si ritiravano inondando le regioni dietro a sé. Meno spesso, riferito alla pioggia, coprire d’acqua (più com. allagare). b. In frasi iperb. e fig., bagnare copiosamente: le lacrime gli inondavano il viso, gli occhi (anche nel rifl., in senso iperb.: si era inondata di acqua di colonia); e con traslato poet.: tu, o Ciel, dall’alto dei mondi ... d’un pianto di stelle lo inondi Quest’atomo opaco del Male (Pascoli). Per analogia, in senso fig., coprire o riempire o invadere come un’onda: aveva capelli lunghissimi che le inondavano le spalle; il salone era inondato dalla luce dorata del tramonto. c. Con uso fig. più ampio, invadere, occupare in gran massa, con grande affluenza: l’immagine del paese circonvicino inondato, da una parte e dall’altra, da soldatacci (Manzoni; con lo stesso sign. anche nei noti versi del Petrarca: un diluvio raccolto Di che deserti strani, Per inondar i nostri dolci campi!, dove però il traslato è già in diluvio); di maggio, Firenze è di solito inondata da una folla di turisti. Anche di merci, prodotti dell’industria e dell’artigianato che penetrano in grande abbondanza, di altre cose che acquistano vasta circolazione, o di costumi, usanze, concezioni, idee, tendenze che si diffondono e si adottano ampiamente: la Cina inonda con i suoi prodotti i mercati europei (oppure: i prodotti cinesi inondano i mercati europei); paese inondato dalla cattiva stampa; la retorica che allora inondava gli ambienti politici e letterarî; false dottrine che venivano propagandate e minacciavano di i. la nostra società. Con tono più enfatico, riempire, colmare: i. di baci, di carezze; o pervadere di sentimenti, per lo più lieti: quella notizia inondò tutti gli animi di entusiasmo, tutti i petti di gioia; le sue parole mi inondarono il cuore di tenerezza. 2. intr. (aus. avere), ant. o letter. Di acque, straripare, riversarsi in un terreno; di lacrime, fluire copiose; di sentimenti, traboccare: gli occhi pregni Di quel piacer che dal cor pieno inonda (T. Tasso); di folla, di gran massa di gente, irrompere, dilagare in un luogo; di usanze, dottrine, e sim., diffondersi, propagarsi largamente e rapidamente. ◆ Part. pass. inondato, anche come agg., in senso proprio e fig.: la visione della campagna inondata; con le guance inondate di lacrime; una piazza inondata di luce; città inondata di turisti; con l’animo i. di speranza. Nel sign. proprio, in geografia, foresta inondata, foresta pluviale (cioè equatoriale umida) il cui suolo viene ricoperto d’acqua piovana più volte l’anno per varî decimetri o anche metri, con arbusti che vivono quindi per più mesi a metà sommersi (tali, per es., le foreste che si estendono lungo il Rio delle Amazzoni e il fiume Congo).