Identificazióne

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identificazione


identificazióne s. f. [der. di identificare]. – 1. L’atto, l’operazione dell’identificare, nei varî sign. del verbo. In partic., l’attività diretta a stabilire l’identità di una persona, di una cosa, di un elemento astratto, spec. nel linguaggio giudiziario: i. di un vivente, eseguita in base a dichiarazioni testimoniali o mediante il rilievo di elementi valutabili scientificamente (i. scientifica); i. di un imputato, di essenziale importanza nel processo penale; i. di un cadavere (o di sue parti), eseguita, nel caso di salma sconosciuta, attraverso la raccolta e lo studio di varî elementi (per es., l’accertamento del sesso, l’età apparente, le impronte digitali). In chimica, il riconoscimento di una sostanza chimica eseguito con varî metodi d’analisi. Nella teoria dei sistemi, i. di un sistema o di un processo, la determinazione di un modello matematico atto a rappresentarne la struttura o il funzionamento. In matematica, con riferimento a due o più elementi di un insieme, procedimento con cui tali elementi vengono identificati, ossia sono fatti coincidere, al fine di costruire un modello concreto di un insieme difficilmente rappresentabile in maniera diretta, oppure per definire nuovi insiemi a partire da insiemi già noti. 2. Il fatto di identificarsi con altra persona. In psicanalisi, processo psicologico per cui un soggetto si sente o si considera, totalmente o parzialmente, uguale a un altro, assumendo come identità propria quella altrui, ovvero collocando parte più o meno larga dell’identità propria in altra persona. In partic., i. primaria, modalità primitiva e infantile di costituzione della persona, forma originaria di legame affettivo di un soggetto indistinto nelle sue identità di sé e altro; i. secondaria, processo di relazione e modellamento con un oggetto esterno di cui si riconosce l’identità distinta da sé; i. proiettiva, processo per cui il soggetto immagina di introdurre la propria persona in un oggetto esterno a sé: per es., la proiezione che il bambino fa di una sua parte ritenuta cattiva nella madre per controllarla e danneggiarla dall’interno.

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