Góccia

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goccia


góccia s. f. [der. di gocciare] (pl. -ce). – 1. a. Piccolissima quantità di liquido, di forma tondeggiante, che si distacca dalla massa del liquido stesso o si forma per lenta aggregazione di particelle più minute che si raccolgono su una superficie: una g. d’acqua, di vino, di pioggia, di rugiada, di cera, di sudore, di sangue; cominciavano a cadere le prime g. (sottint. di pioggia); anche, l’umore che esce da certe specie di fichi, quando sono maturi: fichi con la goccia; fam., il muco liquido che cola dalle narici: avere la g. (o la gocciola) al naso. Considerata dal punto di vista fisico, la goccia è la configurazione di equilibrio che una piccola quantità di liquido in un gas (per es., goccia d’acqua in aria), o in un altro liquido non miscibile col primo (per es., goccia d’olio in acqua), assume per effetto del peso, della tensione superficiale, e di altre forze di superficie (quanto più la tensione superficiale prevale sulle altre forze, tanto più la forma delle gocce si avvicina a quella sferica); g. lenticolari, quelle di un liquido, dalla caratteristica forma schiacciata, che si formano sulla superficie di un altro liquido più pesante in ambiente gassoso (per es., le gocce di grasso sull’acqua). Locuzioni e modi prov.: somigliarsi come due g. d’acqua, di persone o cose somigliantissime (calco del fr. se ressembler comme deux gouttes d’eau); la g. che fa traboccare il vaso, per lo più fig., di parola o atto che colmi la misura, che provochi una reazione decisa o violenta; bere il calice fino all’ultima g., fig., provare e sopportare fino in fondo le amarezze e le umiliazioni; iperb., rimanere senza una g. di sangue, per turbamento o paura. Locuz. avv. a gocce, a goccia a goccia, una goccia dopo l’altra: versare, uscire a gocce; la gente che fonde a goccia a goccia Per li occhi il mal (Dante); prov., a goccia a goccia si scava la pietra (anche la g. scava la pietra, traduz. del motto lat. gutta cavat lapidem), per indicare l’efficacia di un’azione lenta ma continua. b. In farmacologia, misura abituale per le dosi di taluni medicamenti liquidi, che corrisponde approssimativamente a 50 mg di soluzione acquosa e a 40 mg di soluzione alcolica. c. In araldica, elemento ornamentale costituito da gocce con la parte superiore appuntita e quella inferiore arrotondata, che compaiono nello scudo in numero determinato o in piogge (seminate): gocce d’acqua o lacrime, se di smalto d’argento, gocce di pece, se di smalto nero, gocce di sangue, se di smalto rosso. 2. a. Per iperbole, scarsa, esigua quantità di liquido: versami una g. di vino; aggiungi una g. d’olio; nel serbatoio sono rimaste solo poche gocce di benzina. b. fig., letter. Minima parte (con riferimento a entità astratte): L’ultima g. di dolcezza esprimi, Anima stanca (Saba). 3. estens. Nome di varî ornamenti in forma di gocce, come quelli che pendono da festoni, i pezzi di vetro o cristallo che pendono da lampadarî, il pendente di un orecchino, e sim. 4. Con partic. accezioni tecniche: a. In aerodinamica, forma a goccia, profilo a goccia, per indicare rispettivam. forma e profili di buona penetrazione per le basse velocità (a somiglianza della forma delle gocce cadenti). b. In architettura, sono dette gocce nella trabeazione dorica i piccoli cilindri o coni pendenti da un listello in numero di sei in corrispondenza a ogni triglifo sotto il coronamento dell’epistilio, e anche i piccoli rilievi circolari che costellano i mutuli e corrispondono in numero doppio ai sottostanti triglifi. c. In fisica nucleare, modello a goccia, modello del nucleo atomico secondo il quale quest’ultimo è assimilato a una goccia liquida, carica positivamente. d. In metallurgia, g. fredde, difetto di fusione consistente nella formazione isolata di globuli metallici aderenti alle pareti interne della forma, i quali, solidificando indipendentemente dal restante metallo, non risultano a questo bene saldati e presentano in genere caratteristiche meccaniche diverse da quelle della rimanente massa. e. In gemmologia: goccia d’acqua, nome dato ai topazî incolori di grande purezza; g. d’acqua di Vicenza, altro nome dell’enidro (calcedonio con inclusioni acquose). 5. Gocce d’oro, varietà di susine dalla polpa gialla, dolce e succosa. ◆ Dim. goccétta (già usato come nome pop. della gonorrea cronica), goccettina, goccina, gòcciola (v.).

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