Giuramento

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giuramento


giuraménto s. m. [dal lat. tardo iuramentum, der. di iurare «giurare»]. – Nella sua nozione fondamentale, atto e formula con cui si invoca la divinità a testimone della verità di quanto si afferma (g. assertorio) o come mallevadrice e vindice di una promessa o di un voto (g. promissorio), richiamando su di sé o su persone o cose care la maledizione o la punizione divina nel caso in cui sia pronunciata menzogna, o si manchi alla promessa, agli impegni, al voto. In senso più generico, forma più solenne di affermare e promettere, che impegna la propria coscienza sia di fronte a un’autorità o ad altre persone, sia anche solo di fronte a sé stessi: tale giuramento, in cui l’invocazione della divinità non è più essenziale, può essere fatto sul proprio onore, sulla vita propria o di persone care, sulla memoria dei proprî defunti, o consistere anche nella semplice formula «giuro», dove tuttavia l’invocazione a Dio, al proprio onore, ecc. è per lo più implicita. L’atto del giuramento può essere soltanto verbale, opp. accompagnato da gesti rituali (alzando, stendendo la mano, posandola sulla croce o sul Vangelo o sul petto); può essere compiuto con rito semplice o con rito solenne, cioè con speciali cerimonie e speciale apparato (come avviene, per es., nei giuramenti di ufficiali, impiegati e funzionarî dello stato, di deputati, senatori, ministri, di testimoni e periti in tribunale, e spec. nella cerimonia del giuramento dei soldati). Locuzioni: pronunciare, proferire un g.; dare g., giurare (ant., imporre che altri giuri); fare g. (estens., far fermo proposito: ho fatto g. di non vederlo più); affermare, attestare, asserire, negare con g. (anche sotto g., quando si tratti di giuramento pronunciato con formula rituale in particolari circostanze, e soprattutto in tribunale: rivelare, deporre, testimoniare sotto g.; quindi, essere sotto g., essere vincolati dal giuramento pronunciato a dire la verità); vincolarsi, obbligarsi con g.; dispensare, sciogliere dal g.; recitare la formula del g.; osservare, mantenere, violare, tradire il g.; mancare al g.; restare fedele al g.; g. falso, spergiuro. Con riferimento a giuramenti solenni: prestare g., e più compiutamente prestare g. nelle mani di ..., indicando la persona che riceve (o prende) il giuramento: i ministri hanno prestato g. nelle mani del presidente della Repubblica; deferire il g., far giurare: il generale deferì il g. alle truppe; nell’uso forense: deferire il g., far giurare in giudizio; riferire il g., deferirlo all’altra parte che lo ha chiesto. Per il g. di Ippocrate, v. ippocratico.