Giungla

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giungla


(meno corretto iungla) s. f. [dall’ingl. jungle, che è dall’indost. jangal, sanscr. jaṅgala «deserto», con mutamento di sign.]. – 1. Nome che indica, propriam., le varie forme di foreste della regione indomalese, caratterizzate dalla presenza di una vegetazione ricca e talora intricata, con alta percentuale di piante caducifoglie (in relazione con il regime monsonico delle piogge che determina l’alternarsi di una stagione piovosa con un periodo di aridità di almeno due mesi l’anno), e dove specie arboree dominanti sono il teck, il sandalo, i ficus, e inoltre acacie, mimose insieme con liane e piante epifite; la fauna è rappresentata da un gran numero di specie animali, alcune delle quali pericolose per l’uomo. Il termine, diffusosi originariamente con i romanzi di W. Scott nei primi decennî dell’Ottocento, e più largamente con i romanzi d’avventura della fine del sec. 19°, le cui vicende si svolgono in tali ambienti inospitali, è poi passato a indicare foreste tropicali ed equatoriali anche di altre parti del mondo. 2. fig. a. Luogo o ambiente in cui dominano la violenza e la lotta spietata per il predominio degli uni sugli altri; in partic., legge della g., concezione di vita in cui i rapporti sociali sono fondati non sulla legalità e la ragione ma sulla forza, sull’egoismo, sulla volontà di sopraffazione. G. d’asfalto, espressione (tratta dal titolo di un fim del regista amer. J. Huston, The asphalt jungle, 1950, che descrive la grande città come centro di delitti) entrata nell’uso per indicare un ambiente caratterizzato da corruzione e da violenza sopraffattrice. b. G. retributiva, espressione del linguaggio giornalistico e sindacale che indica l’intrico delle mansioni e delle relative retribuzioni nei varî rami della pubblica amministrazione, con gravi sperequazioni fra diversi settori anche a parità di mansioni svolte. 3. Stile giungla: traduz. dell’angloamer. jungle style, denominazione di uno stile jazzistico, in auge nella seconda metà degli anni Venti, caratterizzato da effetti growl, ottenuti da trombe e tromboni mediante l’uso di sordine varie.

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