Gigafactory

Neologismi (2021)

gigafactory


(giga-factory) s. f. Fabbrica di dimensioni molto grandi. ♦  Mentre la Fca (Fiat Chrysler Automobiles) affronta le mille sfide dell’integrazione societaria e del rilancio, la Tesla (che peraltro vale la metà della General Motors) è una star di Wall Street. Negli ultimi 12 mesi le sue quotazioni al Nasdaq sono andate da un minimo di 34 dollari a un massimo, la settimana scorsa, di 217. Qualche analista parla ovviamente di “bolla speculativa” ricordando che, a dispetto dei forti aumenti di produzione e fatturato, la Tesla resta una “giovane boutique”. Ha appena un decennio di vita, l’anno scorso ha venduto 23mila veicoli, l’utile del 2013 è stato di 46 milioni di dollari e dovrà sobbarcarsi forti investimenti per lanciare la terza generazione di auto elettriche e per costruire una grande fabbrica (giga-factory) per le sue batterie. (Arturo Zampaglione, Repubblica.it, 24 febbraio 2014, Economia) • In una delle scene centrali di Punto di non ritorno – Before the Flood, il documentario di Leonardo DiCaprio sul riscaldamento globale, il CEO di Tesla Elon Musk fa visitare a DiCaprio la Gigafactory, una enorme fabbrica di batterie alimentate a energia solare che Tesla sta costruendo da alcuni mesi in Nevada, negli Stati Uniti. L’obbiettivo immediato della Gigafactory è quello di ridurre i costi delle batterie per i prodotti Tesla – le auto elettriche sono quello più famoso – ma nel film Musk spiega che tutto il mondo potrebbe beneficiare della produzione di Gigafactory. «Abbiamo fatto i calcoli», dice Musk a DiCaprio: «cosa ci vorrebbe per far sì che tutto il mondo consumasse energia sostenibile? Di che volume di produzione [di batterie] stiamo parlando? Parliamo di 100 Gigafactory, per tutto il mondo». «E basta?», risponde DiCaprio, abbastanza stupito. «Sembra fattibile!». (Post.it, 5 novembre 2016, Economia) • È in arrivo in Italia la prima giga-factory del Paese, destinata a diventare la più grande d'Europa e dodicesima al mondo per dimensione. Con un investimento previsto di circa 4 miliardi di euro, il mega impianto, dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio per veicoli elettrici, dovrebbe essere pronto entro la primavera del 2024 e impiegare - secondo le stime - 4 mila lavoratori, creando nel complesso 10 mila nuovi posti di lavoro. (Ansa.it, 15 febbraio 2021, Industry 4.0) • Ci tocca insistere sulla gigafactory, perché a mio modo di vedere rappresenta bene quello che è il livello classe dirigente cittadina. Ieri c'è stata un'altra riunione ai massimi livelli in cui si è deciso di scrivere un'altra lettera – ne hanno scritta una meno di una settimana fa – al governo in cui si chiede di aprire un tavolo sull'auto a Torino. "Aprire un tavolo" fuori dal politichese significa procrastinare. Ma io davvero non so se c'è tutto questo tempo. Addirittura dicono che Stellantis abbia anticipato il nome dello stabilimento (senza avere pronto un "conguaglio" per Torino) perché il Corriere Torino aveva bruciato il nome, dando la notizia della città il giorno prima. Siamo lusingati, ma non credo che Tavares ci legga. O che comunque cambi strategia in base alle notizie del mattino. (Marco Castelnuovo, Corriere della sera.it, 10 luglio 2021, Corriere Torino).

Dall’ingl. Gigafactory (con giga- ‘moltiplicatore di grandezza di 10g’ interpretato in modo iperbolico come attributore del valore di ‘grandissimo, enorme’ all’elemento a cui si congiunge, più factory ‘fabbrica’). Inizialmente gigafactory è la denominazione di un’evoluzione produttiva integrata delle aziende della Tesla Motors, fondata dal magnate naturalizzato statunitense Elon Musk e dall’uomo d’affari statunitense Jeffrey Brian Straubel.