Frana

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frana


s. f. [prob. lat. *fragĭna, der. di frangĕre «rompere»]. – 1. Distacco dai versanti montuosi o in genere dai terreni in pendio, con conseguente discesa in basso, di masse spesso ingenti di materiali rocciosi: pericolo di frane; f. provocate dall’alluvione; testa della f. (o fronte di distacco), il luogo da cui il materiale si è distaccato; alveo o pendio della f., il pendio sul quale si è spostato il materiale. In geologia si distinguono: f. di smottamento, precipitazione caotica e rapida di materiale incoerente; f. di ammollimento, lenta colata di terreno argilloso imbevuto d’acqua; f. di scivolamento, slittamento di masse rocciose coerenti su un piano di discontinuità; f. di scoscendimento, rapida discesa di masse per lo più argillose; f. di crollo, distacco di masse rocciose scalzate e isolate dall’erosione. Nel linguaggio com., anche la massa che si distacca, e il materiale franato (detto più propriam. cumulo di frana): caduta di una f.; strada interrotta da una f.; è rimasto sepolto da una f.; Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana, Abbandonato all’impeto Di rumorosa frana (Manzoni). 2. estens. Quantità di materiale, massa di oggetti che si rovesciano dall’alto: una f. di mattoni, di barattoli, di scatoloni, di barili; lo sbandamento del carro provocò una f. di mele per la via. 3. fig. Crollo, rovina, riferito più o meno scherz. a situazioni disastrose, a istituzioni in via di dissesto o anche, talora, a persone che provochino guai, disastri, o si mostrino incapaci e riescano male in quasi tutto ciò che fanno, oppure siano in rapido ed evidente declino fisico: il risultato elettorale (o l’esame, il mio tentativo, e sim.) è stato una f.; che f. quel ragazzo, quella ragazza!; l’ho rivista dopo tre anni, ma da non riconoscerla: una vera frana!