Fondativo

Neologismi (2008)

fondativo


agg. Che rappresenta la fondazione di qualcosa; che ne costituisce il fondamento, la base. ◆ L’esodo, la frattura culturale, col suo «morire per rinascere», è un tratto fondamentale del cristianesimo. La sua storia ha inizio con Abram, con l’imperativo che viene da Dio: «Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre» (Gen 12,1). L’esodo di Israele dall’Egitto, il vero e proprio evento fondativo del popolo di Israele, è anticipato nell’esodo di Abram, che come tale è stato anche una frattura culturale. (Joseph Ratzinger, Corriere della sera, 3 luglio 2003, p. 31, Cultura) • [tit.] Lettera aperta a [Enrico] Boselli (Sdi) e [Gianni] De Michelis (Nuovo Psi) per un’unità forte e reale / Formica: socialisti fuori dalla Cdl / «C’è incompatibilità fondativa. Battaglia politica con il centrosinistra» [testo] […] Il centro-destra (è bene che il N. Psi lo tenga sempre presente), negli eventi del ’92-’94 ha le radici fondative della sua ragione di esistenza politica. Senza la memoria di quella matrice non potrebbe essere legittimato a governare! Non si tratta di negoziare un nuovo patto con il Cavaliere. Si deve prendere atto che le divergenze tra socialisti e centro-destra non sono solo di programmi o di prospettive ideali, ma sono di natura fondativa. (Rino Formica, Gazzetta del Mezzogiorno, 4 agosto 2004, p. 2, In primo piano) • Mario [Rigoni Stern] nasce ad Asiago nel novembre del 1921, tre anni dopo la fine della guerra che ha devastato l’Altopiano. È quello il Grande Evento fondativo della sua immaginazione. Ha radici profonde; una storia di famiglia lunga mille anni, tutta lassù, tra i liberi Comuni dei Cimbri. (Paolo Rumiz, Repubblica, 18 giugno 2008, p. 48, Cultura).

Derivato dal p. pass. e agg. fondato con l’aggiunta del suffisso -ivo.

Già attestato nella Repubblica del 22 aprile 1984, p. 20, Cultura (Umberto Eco).