Ferrovìa

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ferrovia


ferrovìa s. f. [comp. di ferro e via2, calco del ted. Eisenbahn «strada di ferro»]. – In origine, strada ferrata, cioè provvista di binario. Con sign. più ampio, sistema e impresa di trasporto terrestre rapido e su lunghi percorsi per grandi masse di persone e di cose, attuato mediante convogli che corrono su sede propria (binario); in molte espressioni indica, a volta a volta, il treno, la stazione, l’amministrazione ferroviaria, ecc.: viaggiare, spedire per f.; recarsi, andare alla f.; attraversare la f.; impiegato delle f.; l’invenzione della ferrovia. Generalmente le ferrovie si distinguono: in base alla gestione, in ferrovie dello stato, e f. private, gestite da società private; sotto l’aspetto tecnico si distinguono: in base all’importanza e al volume di traffico, in f. principali, con traffico intenso, a elevata velocità, e f. secondarie, a traffico ridotto; con riguardo allo scartamento, in f. a scartamento normale, con larghezza di binario di mm 1435 (e 1465 in curva), e f. a scartamento ridotto, cioè inferiore a quello normale; in base all’aderenza, in f. a aderenza naturale, quando il movimento dei convogli si effettua in virtù dell’attrito fra le ruote motrici e le rotaie, e f. a aderenza artificiale, quando per l’eccessiva pendenza si ricorre a ruote motrici dentate (f. a dentiera o a cremagliera); in base al tracciato, in f. di pianura (o pianeggianti), con pendenza non superiore al 12-15%, e f. di montagna, con pendenze maggiori; in base al sistema di trazione, in f. a vapore (oggi dismesse, ma, su particolari tratte, ancora in esercizio come attrazione turistica), cioè con locomotive a vapore, f. a trazione endotermica, cioè con motori Diesel, a benzina, a turbina a gas, a turbina a vapore, f. a trazione elettrica, f. a trazione diesel-elettrica. Per la f. metropolitana o sotterranea, v. metropolitana; per la f. ad alta velocità, v. velocità, n. 2 f.

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