Feltriano

Neologismi (2008)

feltriano


agg. Relativo al giornalista Vittorio Feltri. ◆ Il formato di «Libero» è stretto e lungo, molto simile all’«Indipendente» del miracolo feltriano. […] in via Gaetano Negri [sede del quotidiano «Il Giornale»], tengono d’occhio la campagna acquisti feltriana. (Foglio, 6 giugno 2000, p. 2) • Il direttore di Telelombardia [Daniele Vimercati] conferma ogni virgola dell’intervista pubblicata ieri sui tre quotidiani di [Andrea] Riffeser [Monti], compresa la definizione di «nano nazista» riferita a Giuliano Amato. «Ho chiamato [Umberto] Bossi alle 17 di lunedì, perché me l’hanno chiesto dal Giorno -- racconta il giornalista bergamasco, 44 anni, un passato montanelliano e feltriano al Giornale --. Abbiamo parlato una decina di minuti. A un certo punto, m’ha detto: “Giovedì vado da Vespa e sparo su quel nano nazista, gli dirò che è un N. N.”. Non capivo se fosse una confidenza o una dichiarazione, così gli ho chiesto: “Questa posso scriverla?”. Mi ha risposto: “Fa’ quel che vuoi”». (Francesco Battistini, Corriere della sera, 18 aprile 2001, p. 6, In primo piano) • La presa della Lega, che è ormai totale alla Rai di Milano, non si vede solo da un concerto estivo in dialetto comasco con il cantautore del folk padano [Davide] Van Der Sfroos, o dall’ascesa del milanesissimo e feltriano conduttore del pomeriggio Milo Infante all’«Italia sul Due» (un contenitore che in parte è ancora sotto il controllo degli uomini Udc). (Paolo Martini, Stampa, 17 aprile 2008, p. 15, Interno).

Derivato dal nome proprio (Vittorio) Feltri con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.

Già attestato nella Repubblica del 17 gennaio 1994, p. 5, Italia (Isabella Mazzitelli).