Fame

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fame


s. f. [lat. fames]. – 1. a. Sensazione viscerale stimolata dal bisogno del cibo, avvertita a distanza varia dal pasto, dapprima nella forma lieve di appetito, poi in quella definita di fame, caratterizzata dal desiderio imperioso di cibo, da crampi dolorosi all’epigastrio (morsi della f.), da malessere e debolezza generali che possono culminare nel deliquio. Locuzioni: avere f.; patire, soffrire la f.; placare, saziare, levare, cavare la f., e levarsi, cavarsi la f.; avere una f. da leone, da lupo, grandissima; iperb.: ho una f. che non ci vedo; non sto ritto, non mi reggo dalla f.; casco dalla f.; muoio di f.; ho una f. per dieci, e sim.; ingannare la f., fare qualcosa che distragga e aiuti a non avvertirne la sensazione; non cavarsi mai la f., pur mangiando molto; morire, e fam. crepare, di f.; morto di f. (anche fig., poverissimo, miserabile: è un morto di f.); morrebbe di f. in una madia di pane, e sim., di chi non sa aiutarsi in nulla. Con o senza diretto riferimento alla personificazione allegorica della fame – che nella tradizione letteraria e iconografica è talora rappresentata (per es. in Virgilio) come un mostro dagli occhi infossati, il volto smunto, i capelli ispidi, lo sguardo selvaggio – le similitudini espressive del linguaggio fam. brutto come la f., di persona assai brutta, e lungo come la f., di persona lunga e magra, o di fatto che si prolunghi noiosamente nel tempo. In medicina, dolori da f., nei soggetti affetti da malattia ulcerosa, i dolori brucianti avvertiti all’epigastrio a stomaco vuoto, che si calmano dopo l’ingestione di cibo; febbre da f., antico nome del tifo esantematico (le cui epidemie prediligono i periodi di carestia). b. Con sign. più ampio, insufficienza o mancanza di cibo, come situazione abituale o durevole in conseguenza di particolari condizioni economiche: conoscere, aver conosciuto la f., l’indigenza; fare la f., essere alla f., essere in miseria; mettere alla f., ridurre in stato di grande necessità; salarî, stipendî da f. (meno com. di f.), che non sono sufficienti a soddisfare neanche i bisogni più elementari della vita anche come fenomeno sociale, esteso talora a intere popolazioni, e che ha come conseguenza la denutrizione e l’insorgere di malattie varie: il problema della f. nel mondo; lottare per la libertà dalla f. dei paesi sottosviluppati. 2. Usi estens. e fig. a. Carestia: gli anni della f.; peste, f. e guerra, esempî delle più gravi calamità; prendere una città per f., costringendo gli assediati a capitolare per mancanza di viveri. b. Desiderio intenso, bramosia: f. di gloria, d’onori, di ricchezza, di donne; o sacra fame De l’oro (Dante, Purg. XXII, 40: adattamento dell’emistichio virgiliano auri sacra fames, Aen. III, 57; in Caro, En. III, 94: Ahi de l’oro empia ed esecrabil fame!; per l’interpretazione dell’agg. sacra, v. sacro1). 3. Fame del frumento, malattia delle cariossidi del frumento, sinon. di carie. ◆ Dim., poco com., famina, e raro famétta; accr. famóna.