Escluṡiva

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esclusiva


escluṡiva s. f. [femm. sostantivato di esclusivo]. – 1. ant. a. L’escludere, l’essere escluso, esclusione: i Newtoniani vorrebbero a un tratto dar l’e. a tutte quelle sperienze che potessero far contra di loro (Magalotti). b. Potere, facoltà di escludere. In partic., nel diritto ecclesiastico, la facoltà, esercitata un tempo dai grandi stati cattolici, di proibire l’elezione al papato di una determinata persona; era detta anche veto. 2. Godimento di un diritto da cui ogni altro è escluso: pretende di avere l’e. nell’uso del cortile (v. anche esclusività). In diritto, clausola di e., e spesso assol. esclusiva, clausola contrattuale tipica del contratto di agenzia (ma in uso anche in contratti di somministrazione e di vendita), per la quale l’agente acquista il diritto di operare egli solo nella zona concessagli, impegnandosi a sua volta a non trattare nella stessa zona e per lo stesso ramo gli affari di più imprese in concorrenza tra loro: dare, avere l’e. di un prodotto, o dare, avere un prodotto in esclusiva. Con sign. più ampio, avere l’e. di una notizia, da parte di un giornale, e pubblicare una notizia in esclusiva, pubblicarla attingendo a proprie fonti particolari alle quali gli altri quotidiani o periodici non possono attingere; analogam., concedere un’intervista in e.; pubblicare in e. le fotografie della cerimonia; nel linguaggio della moda, abito, modello in e., confezionato dalla sartoria in un unico esemplare che non può essere copiato o riprodotto.