Ereṡìa

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eresia


ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens., alla teologia di qualsiasi chiesa o sistema religioso, considerati come ortodossi. 2. estens. e fig. a. Idea o affermazione contraria all’opinione comunemente accettata: e. poetica; e. artistica; un articolo, un discorso pieno di eresie; i suoi giudizî sul nostro Risorgimento sono grosse eresie; in riferimenti politici, atteggiamento che contrasta con i principî dottrinali e le linee direttive (di un partito, di un regime, ecc.). b. Grosso sproposito, richiesta esagerata: stai dicendo eresie; mille euro per la riparazione? ma è un’eresia! c. fam. Bestemmia: non mi far dire eresie! 3. ant. Discordia; con questo sign. anche nel prov. la prima è moglie, la seconda compagnia, la terza eresia.