Dóno

Vocabolario on line

dono


dóno s. m. [lat. dōnum] (pl. dóni, ant. le dónora). – 1. a. L’atto del donare: fare un d.; dare una cosa in d., donarla (il contr., ricevere in dono). b. Più spesso, la cosa donata: dare, offrire un d.; largire doni; ricevere, accettare, gradire, rifiutare, respingere un d.; d. ricco, magnifico, prezioso, inestimabile, d. modesto, misero, meschino, ecc. In funzione appositiva: pacco dono, v. pacco. È meno pop. di regalo, ma si adopera sempre quando ha senso astratto (fare il d. di una parola gentile), parlando di doti spirituali o fisiche (avere il d. di una bella voce, di un fertile ingegno, di una buona memoria; la natura gli ha negato il d. della parola, della vista), nel senso di frutto, prodotto (i d. della terra, dell’arte, della scienza), e in genere nel linguaggio letter.: de’ Numi è dono Serbar nelle miserie altero nome (Foscolo), qui con il sign. di privilegio; i d. di Lieo (cioè di Bacco), poet., il vino. In teologia: i d. dello Spirito Santo, gli abiti soprannaturali infusi (Sapienza, Intelletto, Scienza, Consiglio, Fortezza, Pietà e Timor di Dio) che conferiscono all’anima una speciale sensibilità agli stimoli dello Spirito Santo; d. preternaturali, i privilegi che Adamo ricevette nella creazione e conservò finché rimase nello stato d’innocenza (immunità dal dolore, dalla morte, dalla concupiscenza, dall’ignoranza); d. soprannaturali, quelli, come la grazia santificante, le virtù infuse e i doni dello Spirito Santo, che elevano l’uomo a uno stato assolutamente trascendente la natura umana, rendendolo santo e capace della comprensione e beatitudine di Dio. 2. ant. Abbuono d’imposta concesso a chi pagava in anticipo.