Donna-killer

Neologismi (2008)

donna-killer


(donna killer), loc. s.le f. Sicaria, assassina su commissione. ◆ Nel corso del film la vedremo giustiziare due delle donne killer, l’una ormai casalinga e madre nella sua casa di Austin, l’altra divenuta la regina della malavita di Tokyo e circondata da «88 folli» sterminati dalla vendicatrice in un massacro collettivo. (Tullio Kezich, Corriere della sera, 4 ottobre 2003, p. 39, Spettacoli) • [tit.] L’inchiesta di Lecco / La madre della donna killer: «Aveva paura di perdere il lavoro, ha voluto esagerare per dimostrare quanto vale professionalmente» (Messaggero, 19 dicembre 2004, p. 10, Primo piano) • La passione per il cinema ha contagiato anche la banda coinvolta nel traffico internazionale di droga. La difesa degli affari illegali era affidata a circospezione, soprannomi e parole d’ordine. Nel film «Nikita», la donna-killer veniva contattata con il nome «Josephine» pronunciato al telefono da una voce maschile. (Angelo Conti e Claudio Laugeri, Stampa, 12 maggio 2006, p. 45, Cronaca di Torino).

Composto dal s. f. donna e dal s. m. inv. killer, di origine ingl., usato con funzione aggettivale.

Già attestato nella Repubblica del 18 dicembre 1990, p. 20, Cronaca.