Diṡobbediènza

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disobbedienza


diṡobbediènza (o diṡubbidiènza) s. f. [der. di disobbedire, disobbediente]. – 1. Atto con cui si disobbedisce, trasgressione a un ordine: d. ai genitori, alle leggi, a un regolamento, alla Chiesa; commettere una d.; punire le d. o punire qualcuno per le sue d.; d. leggera, grave, ecc. Anche, il difetto dell’essere disobbediente, abitudine a disobbedire: quel ragazzo è diventato di una d. insopportabile. Con accezione partic., d. civile, ogni atto di resistenza passiva alle leggi dello stato, o di un governo, in genere non violenta (atti di boicottaggio, rifiuto del pagamento delle imposte, mancata applicazione di ordini, ecc.); l’espressione, riferita inizialmente al movimento antibritannico guidato da Gandhi in India nel 1921, si è poi estesa ad altre forme di contestazione politica non violenta. 2. In ippica, il rifiuto del cavallo a saltare un ostacolo o a coprire una determinata parte del percorso stabilito per la gara.