Diṡimpegnare

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disimpegnare


diṡimpegnare v. tr. [comp. di dis-1 e impegnare] (io diṡimpégno, ecc.; v. impegnare). – 1. a. Liberare da un impegno, da un obbligo contratto: ti disimpegno dalla promessa fattami. Più frequente il rifl.: mi sono disimpegnato dai miei obblighi; se riesco a disimpegnarmi, vengo; nel linguaggio polit., sganciarsi da un impegno militare o politico, da un’alleanza, o dagli indirizzi di un partito, dagli orientamenti di un’ideologia che non si intende condividere. b. Rendere libero e disponibile ciò che si era riservato con un impegno: la festa non si farà più e abbiamo disimpegnato il salone che avevamo prenotato. 2. Liberare un oggetto dato in pegno quale garanzia di un prestito: d. i gioielli dal Monte di pietà. 3. a. Rendere libero qualcuno da ciò che lo tiene impedito. In partic., nel linguaggio milit., liberare dall’agganciamento o dalla pressione dell’avversario: d. un battaglione; anche rifl.: disimpegnarsi dalla pressione del nemico; disimpegnarsi nella battaglia. b. Rendere utilizzabile un oggetto liberandolo da un legame, da un impedimento, o dalla funzione cui era adibito: d. la corda; d. un circuito elettrico. c. Rendere un ambiente direttamente accessibile, indipendente dal resto dell’appartamento: un lungo corridoio disimpegna le varie stanze. 4. Adempiere un ufficio, assolvere una funzione, portare a compimento un incarico e sim. (in questo sign. è per lo più seguito da avv. o complemento di modo): ha disimpegnato il compito affidatogli con molta capacità. Con senso sim. il rifl. disimpegnarsi, in usi assol.: ho dovuto fare io gli onori di casa e mi sono disimpegnato discretamente. ◆ Part. pass. diṡimpegnato, anche come agg., non più impegnato, libero da un impegno o da impegni: ho ritirato la mia promessa e mi sento disimpegnato; gioielli disimpegnati; stanze disimpegnate, accessibili direttamente da un corridoio. Anche di persona, artista, opera non più impegnati politicamente, ideologicamente, ecc.

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