Dimensióne

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dimensione


dimensióne s. f. [dal lat. dimensio -onis «misura», der. di dimetiri «misurare», part. pass. dimensus]. – 1. a. Ciascuna delle misure che determinano l’estensione di un corpo (lunghezza, larghezza, altezza o profondità): le d. di un campo, di un palazzo; una scatola di notevoli d.; corpi a tre, a due, a una d., rispettivamente gli spazî, le superfici, le linee (nell’astrazione matematica si considerano anche spazî con dimensioni superiori a tre: iperspazio a n dimensioni). Al plur., nell’uso com., l’estensione stessa: un monumento di d. enormi; due armadî delle stesse dimensioni. b. In fisica, dimensione di una grandezza (detta derivata rispetto a un’altra scelta come fondamentale), l’esponente numerico che indica in quale modo la grandezza fondamentale interviene nella grandezza derivata, individuandone l’unità di misura in funzione dell’unità fondamentale (per es., nel sistema SI, l’accelerazione, la cui unità di misura è il m/s2, ha dimensione 1 rispetto alla distanza e −2 rispetto al tempo). Quarta d., con riferimento a uno spazio lineare, l’ulteriore quarto parametro (per es. il tempo nel cronotopo, o «continuo spazio-temporale», preso in considerazione dalla teoria della relatività) necessario a individuare un punto di tale spazio in aggiunta ai tre parametri normali dello spazio ordinario; nel linguaggio letter., è detta talora quarta d. la sfera della parapsicologia, in quanto estranea all’esperienza ordinaria. 2. Per estens., grandezza, espansione, sviluppo e sim.; per lo più al plur.: le d. di un’industria; un’iniziativa di grandi dimensioni. In economia, d. ottima di un’impresa, quella che, dati certi prezzi dei fattori produttivi e un certo stato della tecnica, permette di produrre al minimo costo medio. In statistica, d. di un campione, il numero delle unità da cui è formato il campione. 3. In senso fig., aspetto, carattere con cui qualche cosa si presenta, soprattutto in quanto tale aspetto o carattere può essere oggetto di valutazione quantitativa o anche qualitativa, oppure assumere particolare importanza e rilievo: le d. dell’ingegno di uno scrittore; la d. tragica dell’Alfieri; con valore più generico: riportare un fatto alle sue d. normali; la realtà acquistava ora per lui una nuova d.; costruire case, centri d’abitazione a d. umana; aspirare a un lavoro, chiedere retribuzioni e stipendî a d. umana (cfr. le espressioni analoghe, e più com., a misura umana, a misura d’uomo). Con altro senso fig., di diffusione più recente (forse con influsso più o meno consapevole di nuove accezioni del linguaggio scient.), modo o concezione di vita, soprattutto in relazione a una molteplice possibilità di interpretare, affrontare o vivere la realtà: aspirare a un’altra d., a una nuova d. di vita; Maria ... viveva ormai in una d. diversa dalla mia, con il rossetto sulle labbra, la borsetta e un giovanotto al fianco (Pratolini); trovare la propria d. (in un settore di attività), riuscire a realizzarsi compiutamente, a esprimere pienamente le proprie qualità e attitudini: un’attrice di prosa che soprattutto alla televisione aveva trovato la propria dimensione.

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