Diagramma

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diagramma


s. m. [dal lat. diagramma, gr. διάγραμμα «disegno», der. di διαγράϕω «disegnare», comp. di διά «attraverso» e γράϕω «scrivere»] (pl. -i). – 1. Schema grafico che ha lo scopo di rappresentare sinteticamente l’andamento di un determinato fenomeno o di più fenomeni collegati fra loro, di una procedura di lavorazione, di un programma di ricerca, di una successione di fatti o manifestazioni, di una funzione matematica, ecc. A seconda delle convenzioni stabilite per la rappresentazione grafica, e dell’oggetto della rappresentazione stessa, si possono avere diversi tipi di diagrammi; in partic.: d. cartesiano, che fa riferimento a un sistema di assi cartesiani; d. orario, diagramma cartesiano in cui sull’asse delle ascisse sono riportati i tempi e sull’asse delle ordinate gli spazî percorsi da un mobile; d. polare, tracciato mediante coordinate polari; d. a blocchi, schema grafico della sequenza di operazioni da compiere, per es. in un processo industriale, in cui ciascuna operazione è indicata o scritta in un riquadro (detto, appunto, blocco), e la loro successione è indicata con frecce; d. di flusso (o, con termine ingl., flowchart), diagramma di una successione di eventi e della loro concatenazione logico-temporale, impiegato, per es., in informatica per illustrare le fasi di una procedura di elaborazione e le loro interconnessioni mediante simboli e frecce; d. fiume, quello che serve a visualizzare qualsiasi tipo di flusso (materie prime e semilavorati in una struttura produttiva, traffico automobilistico in un insieme di arterie, ecc.), in modo che la larghezza delle strisce tracciate nella rappresentazione sia proporzionale alla quantità di movimento in ogni punto del percorso; diagrammi di stato, diagrammi che rappresentano, in chimica fisica, l’equilibrio delle fasi di un sistema eterogeneo; d. di Venn (dal nome del filosofo e logico ingl. John Venn, 1834-1923), rappresentazione grafica usata dapprima per analizzare i varî tipi di proposizioni aristoteliche in termini di inclusione ed esclusione di classi, e poi generalizzata per visualizzare, per es., i risultati di ricerche statistiche: tale metodo impiega linee chiuse (ellissi o circoli, detti circoli di Venn), ciascuna delle quali rappresenta un insieme, e le loro sovrapposizioni le intersezioni tra tali insiemi. 2. Per estens., ogni rappresentazione schematica. In partic.: a. Nel gioco degli scacchi e della dama, disegno di scacchiera con una figurazione convenzionale dei pezzi nelle case da loro occupate, usato per rendere evidenti le posizioni dei due giocatori a un dato momento della partita e per indicare la posizione iniziale di uno studio o di un problema. b. Nei trasporti marittimi, d. della nave (o piano di stiva), rappresentazione schematica della dislocazione delle merci nelle stive, che viene preparata all’atto dell’imbarco allo scopo di consentire al comandante un sollecito smistamento delle merci nei porti di arrivo. c. In botanica, proiezione grafica schematica orizzontale dei tratti d’inserzione di fillomi (foglie, brattee, pezzi del fiore) su un asse (fusto, asse fiorale) immaginato di forma conica; d. fiorale, diagramma che rappresenta il numero, la posizione e i rapporti delle parti che costituiscono il fiore. 3. Nel diritto pubblico greco, in Atene, registro o ruolo (per es., della ripartizione tra i contribuenti dell’imposta straordinaria), oppure inventario; in età ellenistica, anche editto del sovrano, come per es. il diagramma di Alessandro Magno sugli onori divini da tributargli (324 a.C.).

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