Deṡèrto¹

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deserto1


deṡèrto1 (ant. diṡèrto) agg. [dal lat. desertus, part. pass. di deserĕre «abbandonare»]. – 1. a. Spopolato, disabitato: paese d.; strade d.; Venimmo poi in sul lito diserto (Dante); errava muto ove Arno è più deserto (Foscolo). Per estens., di luogo, ambiente e sim. in cui non ci sia nessuno: le aule della scuola rimangono d. nei mesi estivi; la casa pareva d.; il teatro era quasi deserto. Con senso partic.: l’asta è andata d., non ha trovato offerenti; udienza d., rimandata per assenza delle parti. b. Squallido, incolto: terreno d.; campagna deserta. c. Abbandonato, solitario: fin presso la mensa diserta dell’altare (D’Annunzio); anche, nel linguaggio letter., riferito a persona: sarò sempre misero e deserto (Berni); i destrier che dovean farmi deserto [portando lontano la donna amata] Battean la zanpa sotto al patrio ostello (Leopardi). 2. ant. Con funzione di vero e proprio participio e nel sign. di «abbandonato», forma anche tempi composti, in frasi passive o attive: con quella compagna [= compagnia] Picciola da la qual non fui diserto (Dante); Agramante ... avea deserta L’armata, e con Sobrin n’era fuggito (Ariosto).