Désco

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desco


désco s. m. [lat. dĭscus «disco», gr. δίσκος] (pl. -chi). – 1. a. Tavola per mangiare, mensa: trovolla ... a desco che desinavano (Boccaccio); Desco fiorito d’occhi di bambini (Pascoli); nell’uso mod. (ma ormai poco com.), stare a d., sedere alla mensa, mangiare. b. ant. D. molle, spuntino, merenda, spec. se fatti senza stendere la tovaglia sulla tavola; scherz., merenda fatta sull’erba di un prato. c. D. da parto, sorta di vassoio di legno, spesso decorato e dipinto con scene varie, anche opera di pittori celebri, in uso in Toscana nel sec. 15° per portare vivande alle puerpere. 2. ant. a. Banco, pancone di vendita, e in partic. quello dove il macellaio taglia la carne. b. Banco, ufficio, di pubblici ufficiali. 3. ant. Disco, piatto. ◆ Dim. deschétto (v.).