Denatalizzazione

Neologismi (2008)

denatalizzazione


s. f. Calo progressivo delle nascite. ◆ «Certamente Genova colpisce perché è una città con tanti anziani, forse la città con più anziani che ci sia in Europa. È anche la città con uno dei tassi di denatalizzazione più alti. In Italia viene solo dopo la Val d’Aosta. Non è vero che c’è una ripresa in questo senso, che anche qui nascono di nuovo più bambini di ieri» [Dionigi Tettamanzi intervistato da Franco Manzitti]. (Repubblica, 5 luglio 2001, Genova, p. II) • «La città non deve essere ostile a chi vuole fare figli». «A Milano nulla è fatto per un progetto di vita: ci sono meno servizi di un tempo, la qualità della vita è bassa ed è la città più cara d’Italia». Colpiscono le statistiche fornite dall’assessorato ai servizi civici di Giancarlo Martella. Soprattutto quel dato che incrina una certezza granitica: gli immigrati come antidoto alla denatalizzazione italiana e in particolar modo milanese. (Maurizio Giannattasio, Corriere della sera, 29 gennaio 2005, p. 53, Cronaca di Milano) • Genova ha poco più di 600 mila abitanti, ha lievemente invertito la denatalizzazione, grazie ai trend di una immigrazione forte ma certo meno invasiva che in altre città italiane. (Franco Manzitti, Repubblica, 5 maggio 2007, Genova, p. V).

Derivato dall’agg. natale (‘relativo alla nascita, alle nascite’) con l’aggiunta simultanea del prefisso de- e del suffisso -izzazione.