Cubo

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cubo


s. m. e agg. [dal lat. cubus, gr. κύβος «astragalo, dado»]. – 1. s. m. a. In geometria, poliedro regolare avente uguali tutti i 12 spigoli e per facce sei quadrati uguali (per cui viene detto anche esaedro regolare). Per estens., qualsiasi corpo od oggetto che abbia tale forma: un c. di marmo, di legno, di plastica, ecc. C. tronco, poliedro archimedeo costituito da sei ottagoni regolari e otto triangoli equilateri, ottenuto troncando gli angoloidi di un cubo mediante piani opportuni, in modo che i tagli generino triangoli equilateri e trasformino le facce quadrate preesistenti in ottagoni regolari. b. In cristallografia, una delle forme semplici che possono presentare i cristalli delle sostanze che cristallizzano nel sistema monometrico (gruppo monometrico). c. In matematica, c. di un numero, la sua terza potenza, cioè il prodotto che si ottiene moltiplicando il numero per sé stesso, e poi ancora il prodotto ottenuto per lo stesso numero; si indica aggiungendo al numero l’esponente 3, per es., 93 (che si legge «nove al cubo» o «nove alla terza»), cioè 9 × 9 × 9 = 729. Il nome deriva dal fatto che i Greci concepivano la terza potenza di un numero come il volume di un cubo avente quel numero quale misura di uno spigolo. 2. agg. In metrologia, aggiunto a un’unità di misura di lunghezza, forma la denominazione dell’unità di misura di volume corrispondente; così, metro c., volume di un cubo il cui spigolo abbia la lunghezza di 1 metro; centimetro c., volume di un cubo il cui spigolo abbia la lunghezza di 1 centimetro, ecc. Anticamente era anche usato invece di cubico, in locuzioni quali figura cuba, radice cuba, ecc. 3. s. m. Struttura sopraelevata all’interno di una discoteca, di forma generalm. cubica, sulla quale ballano gli avventori che vogliano esibirsi o, più spesso, chi è appositamente ingaggiato per animare l’ambiente. ◆ Dim. cubétto (v.), cubicino, spec. per indicare piccoli oggetti di forma cubica.

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