Cosplay

Neologismi (2008)

cosplay


s. m. inv. La moda di indossare i costumi di personaggi dei film, dei fumetti e dei cartoni animati preferiti. ◆ Molti arrivano vestiti normalmente e si cambiano nelle toilette pubbliche per sacrificare a uno dei riti degli under venti: il kosupure o cosplay (dall’americano costume play). Sulle tracce dei «germogli di bambù» degli anni ’70-’80, quegli adolescenti sfacciatamente truccati e agghindati che danzavano la domenica ai limiti del parco Yoyogi, gli adepti del cosplay sono la metamorfosi in chiave moderna di una tradizione del travestimento che ha i propri titoli di nobiltà negli attori del teatro kabuki che recitano in ruoli femminili o le attrici del gruppo teatrale Takarazuka che interpretano personaggi maschili nelle commedie musicali di grande popolarità. (Philippe Pons e Brice Pedroletti, Stampa, 12 aprile 2001, p. 23, Società e Cultura) • Il cosplay nasce nel Paese del sol levante; il nome è la contrazione di due termini inglesi, costume e player, cioè giocatore in costume. Il neologismo identifica dunque la categoria di appassionati d’animazione manga che amano calarsi totalmente nelle vesti dei loro personaggi preferiti, realizzando da sé e con estrema cura, fin nei più piccoli particolari, i costumi da indossare. Cosplay non significa semplicemente indossare un costume ma, spiegano i cultori, «esprime il sogno di vivere interamente il personaggio a cui si è ispirati». (Marco Cerpelloni, Arena, 9 agosto 2004, p. 15, Provincia) • [tit.] La mascherata come stile di vita / Aspetti ludici e carnevaleschi si fondono con culture di strada e forme di aggregazione non istituzionali nelle manifestazioni di «Cosplay» che dal Giappone cominciano ad affermarsi anche nelle città italiane (Manifesto, 7 febbraio 2005, p. 12, Cultura).

Dall’ingl. cosplay, a sua volta composto dai s. cos(tume) (‘costume, maschera’) e play (‘gioco’).