consìglio s. m. [lat. consĭlium, della stessa radice di consulĕre «consultare»]. – 1. Suggerimento che si dà a una persona per risolvere i suoi dubbî o per esortarla a fare o non fare una cosa, generalmente con intento di procurare il suo bene: dare, porgere un c.; chiedere c.; ascoltare i c., dar retta ai c. altrui, disprezzare i c. ricevuti; non accetta consigli da nessuno; un saggio c., c. autorevole, un c. spassionato, disinteressato, un c. da amico; prov., c. non richiesto, inganno manifesto; seguire il c. del medico; ricorrere al c. di un legale; per c., dietro c. di qualcuno; prendere c. da qualcuno, farsi consigliare, consultarsi con lui (fig., agire in conformità con: prendere c. dalle circostanze, dal momento); la notte porta consiglio (modo prov.). C. evangelici, le massime di Cristo, contenute nei Vangeli, considerate dalla Chiesa cattolica non categoriche come i precetti o comandamenti, ma raccomandate quali mezzi efficaci di una più alta perfezione spirituale. In determinate frasi, e pronunciate con tono partic., avvertimento dato per mettere in guardia o per esprimere minaccia: se vuoi un c., tienti alla larga da quella cricca!; ti do un c.: non rimettere più piede qui dentro. 2. a. Riflessione, ponderazione: Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca Per non venir sanza consiglio a l’arco (Dante); dopo maturo consiglio. b. Senno, avvedutezza, prudenza: di vecchia età consiglio (T. Tasso); persona piena di consiglio, priva di consiglio; dono del c., in teologia, uno dei «sette doni dello Spirito