Comorbosità

Neologismi (2020)

comorbosita


comorbosità s. f. (non com.) In medicina, la presenza contemporanea nello stesso soggetto di due o più malattie; al pl., in senso concr., le malattie presenti contemporaneamente nello stesso soggetto; comorbidità, comorbilità. ♦ Anche l’approccio dell’infettivologo deve cambiare: "Il ruolo del medico che ha in carico la persona con Hiv non può più limitarsi alla prescrizione dei farmaci antiretrovirali e al controllo regolare della loro efficacia; l’infettivologo di oggi e del futuro dovrà sempre più essere il centro e il coordinatore di una rete di specialisti di varie discipline che si occupa in maniera dedicata delle comorbosità legate all’Hiv", spiega Lorenzo Badia, infettivologo presso il Policlinico Universitario S. Orsola Malpighi di Bologna. (Irma d'Aria, Repubblica.it, 4 maggio 2016, Medicina) • "I farmaci sono utilizzabili quando esistono prove e quando le agenzie regolatorie li approvano. Esistono farmaci candidati, che è ben diverso da farmaci registrati e utilizzabili. Sono farmaci messi a punto per altre patologie, al momento sono indicati solo per le zone ad alta circolazione epidemica. Non esistono cure per questa malattia, solo trattamento sintomatico e, ove necessario, vanno gestite le comorbosità". [Emanuele Nicastri, direttore divisione Malattie infettive dell'Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma] (Agi.it, 31 gennaio 2020, Cronaca).

Ricalcato sull’ingl. comorbidity, risemantizzando il traducente morbosità, già esistente nella lingua medica italiana in un’accezione differente (la stessa di morbilità, vedi s. v.).

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