Còlza

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colza


còlza s. f., raro m. [dal fr. colza, masch., che è dall’oland. koolzaad, comp. di kool «cavolo» e zaad «seme»]. – Pianta delle crocifere (Brassica napus cv. napus), annua o bienne, con radice a fittone, fusto alto oltre un metro, con foglie basali glauche e carnose come quelle dei cavoli, fiori gialli o bianchi, in grappolo, silique lunghe a semi nerastri o rosso bruni; è la più importante pianta oleifera coltivata nell’Europa centrale e settentrionale e costituisce una buona pianta da foraggio (in Italia si coltiva spec. nel Veneto). Dai semi si estrae per pressione l’olio di colza o di cavolo, liquido giallo, di odore e sapore non sgradevoli, commestibile (i panelli residui dell’estrazione sono usati per l’alimentazione del bestiame); nell’industria si usa come lubrificante, come olio da illuminazione, nella fabbricazione di vernici e di saponi.