Còllo¹

Vocabolario on line

collo1


còllo1 s. m. [lat. cŏllum]. – 1. a. Nell’uomo e in altri vertebrati, la parte superiore, ristretta, del tronco, su cui s’articola la testa, e che racchiude organi importantissimi ed essenziali alla vita: c. grosso, fino, sottile; c. taurino, grosso e robusto; c. diritto, storto; c. rigido, tutto d’un pezzo, flessuoso; c. lungo, corto; c. di cigno, di tacchino, di struzzo, di giraffa (detto di persona), lunghissimo; alzare, drizzare, piegare, abbassare il c.; avere, mettere (o mettersi), portare al c. una sciarpa, una collana; portava appeso al c. il crocifisso più grande che si fosse mai visto addosso a un prete (Romana Petri); avere, portare un braccio al c., piegato e sostenuto da una fascia annodata al collo, perché ferito o malato; prendere, portare, tenere sul c. un sacco, una cesta, sulla parte posteriore del collo, sulla spalla; portare, tenere in c. un bambino, appoggiato alla spalla davanti e sorretto da un braccio; fare il c. torto, farsi venire il torcicollo (per altro senso, fig., v. collotorto); buttarsi al c., buttare le braccia al c. d’una persona, correre ad abbracciarla, abbracciarla con impeto; tirare il c. a un pollo, per ammazzarlo. b. Locuzioni fig.: allungare il c., cercare di vedere, curiosare; far allungare il c., far aspettare molto, spec. a tavola o in genere prima di concedere ciò che uno desidera; scherz., allungare il c. a qualcuno, impiccarlo; fig., fam., tirare il c. a una bottiglia, sturarla, meno com. a un affare, a un’opera, concludere, finire; stare sul c., tenere sotto dominio tirannico, opprimere: Col novo signore rimane l’antico; L’un popolo e l’altro sul c. vi sta (Manzoni); mettere un piede (o i piedi) sul c. a qualcuno, tenerlo come schiavo, opprimerlo, angariarlo (prov., chi non vuol piedi sul c. non s’inchini); con senso sim., tenere la mannaia sul c. a qualcuno, minacciarlo, opprimerlo; avere il laccio al c., essere in stato di dipendenza, di servitù; prendere, pigliare per il c. qualcuno, fargli accettare per forza condizioni per lui gravose, approfittando di circostanze favorevoli (in partic., fare con lui lo strozzino, fargli pagare troppo caro qualcosa); essere indebitato fino al c., essere pieno di debiti; rompersi, fiaccarsi, scavezzarsi il c., l’osso del c., fare una brutta caduta, o una caduta mortale (fig., rovinarsi negli affari, commettere grossi errori); mettersi una pietra al c., per affogarsi; andare, venire, correre a rotta di c. (meno com. a fiaccacollo, a scavezzacollo), con furia precipitosa (fig., andare a rotta di c., andare molto male: gli affari vanno a rotta di c.); fig., giocarsi, spendere, rimetterci l’osso del c., tutto ciò che si ha, e anche di più; scommetterei, giocherei l’osso del c., per esprimere sicurezza di essere nel vero; disus., vendere l’osso e il nodo del c., vendersi tutto, spec. per pagare debiti; prov., tutto s’accomoda fuor che l’osso del c., a tutto c’è rimedio fuor che alla morte; tra capo e c., propr. sulla base del cranio, dove il capo s’attacca al collo; fig., di colpo (fisico o morale), forte e con effetto sicuro: gli diede una legnata tra capo e c.; l’ha avuta tra capo e c.; la notizia gli arrivò tra capo e c., all’improvviso, inaspettata. c. Come termine di macelleria, taglio di carne nella parte anteriore dell’animale corrispondente al collo, formata da diversi muscoli, a cottura in genere lenta o media, adatta per bolliti, brasati, spezzatino, ecc. 2. estens. Parte assottigliata e ristretta: a. D’un membro o organo del corpo: il c. del piede, la regione dei malleoli; il c. della vescica, dell’utero, la porzione inferiore di tali organi. In partic., nella descrizione del femore e dell’omero, c. anatomico, la porzione ristretta che sorregge la testa dell’osso; c. chirurgico, il tratto che unisce l’intera estremità superiore al corpo dell’osso, al livello del quale si può praticare l’amputazione. b. Di alcuni recipienti: il c. del fiasco, della bottiglia (per gli usi fig. dell’espressione c. di bottiglia, v. bottiglia); d’altre cose: il c. della cetra, il manico. c. In botanica, parte ristretta di un organo e particolarm. quella dell’archegonio; c. della spiga, la parte inferiore, unita al gambo. d. In geografia fisica, la parte iniziale dell’estuario, dove termina il letto del fiume vero e proprio. 3. a. Parte della camicia, del vestito o di altri indumenti, che cinge il collo: stirare il c. della giacca; camicia larga di c., stretta di c.; porto il numero 16 di c.; un c. inamidato; delle camicie, anche e più com. colletto. b. Parte della scarpa che cinge il collo del piede. 4. Sommità tondeggiante di un monte, soprattutto in quanto sia valicabile; in questa accezione, è oggi più com. la variante colle (v. colle2) e la forma tronca còl. Con il sign. di cima, o di colle in genere, e in quello di sommo d’un argine (per cui può essere considerato anche un metaplasmo di colle) è stato usato da Dante: ed è natura Ch’al sommo pinge noi di collo in collo (Par. IV, 132); giù dal collo de la ripa dura (Inf. XXIII, 43). 5. In architettura, la parte inferiore del capitello. 6. In marina, ciascun giro completo di un cavo attorno a un oggetto: prendere uno, due ... colli, avvolgere una, due ... volte. Nella manovra navale, una vela è a collo (o accollo) quando riceve il vento sulla faccia prodiera, in modo da frenare la nave (v. accollo). 7. C. d’oca: a. Nelle costruzioni meccaniche, ansa di un albero sulla quale è articolata una biella; cinematicamente equivale a due manovelle riunite per il bottone e con i perni coassiali. b. In architettura, arco a c. d’oca, lo stesso che arco rampante. 8. C. di cigno: a. Organo di appoggio dei panconcelli di legno (aghi) di una diga mobile alla traversa superiore. b. A c. di cigno, detto di oggetti a forma lunga e ricurva come il collo del cigno; è caratteristica, per es., dei dorsali di mobili nello stile napoleonico (1800-1820); bilanciere a c. di cigno, pressa usata in legatoria per imprimere in oro, o a colori, in incavo, sulla copertina o sulla costola dei libri, quando aveva, anticamente, lunghe leve orizzontali. ◆ Dim. collino (un collino fino fino), collicino; pegg. collàccio (certi collacci sudici).