Còdice

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codice


còdice s. m. [dal lat. codex -dĭcis, che significò dapprima la parte interna del fusto degli alberi, cioè il legno, poi la tavoletta cerata ad uso di scrittura e infine, per estens., il libro manoscritto formato di più fogli, in opposizione al rotolo]. – 1. In bibliologia, libro manoscritto, in opposizione al libro stampato, e soprattutto con riferimento ad età anteriore alla diffusione della stampa: c. cartaceo o bombicino, di carta; c. membranaceo, di pergamena; c. riscritto o palinsesto, antico manoscritto in cui la scrittura originale fu raschiata per scrivervi sopra un nuovo testo; c. autografo, che contiene una o più opere scritte di pugno dell’autore; c. anonimo o adespoto, che non indica il nome dell’autore; c. anepigrafo, privo di titolo; c. miscellaneo, di vario contenuto; c. composito, risultante dall’unione di più manoscritti in un’unica legatura; c. mutilo, quello in cui manca qualche foglio; c. acefalo, quello in cui mancano i primi fogli; segnatura del c., indicazioni che precisano la collocazione del codice nella biblioteca che lo conserva; descrizione dei c., indicazioni particolareggiate sul formato, sul numero dei fascicoli e delle carte, sull’area di provenienza e sull’età del codice, sulle caratteristiche paleografiche della scrittura, ecc.; stemma dei c. (v. stemma nel sign. 1). Con riferimento al formato, c. atlantico (v. atlantico1). 2. a. Nel linguaggio giur., raccolta di leggi; tale significato, già accettato con la comparsa dei codici gregoriano, ermogeniano, teodosiano e giustinianeo, si è affermato nel periodo anteriore alla scuola giuridica bolognese, e fu assunto poi dalla rivoluzione francese a designare il corpo delle leggi da essa promanato. Nell’accezione giuridica attuale, corpo organico e sistematico comprensivo di tutte le norme pertinenti a un ramo del diritto, formalmente promanante, nella sua unità complessiva, dal potere legislativo: c. civile, la più importante fonte per la regolamentazione dei rapporti di diritto privato; c. penale, contenente i principî fondamentali su cui si fonda il sistema legislativo penale; c. di procedura civile, c. di procedura penale; c. penale militare (di pace e di guerra); analogam., c. di diritto canonico, il corpo delle leggi della Chiesa. Anche, la raccolta, pur essa formalmente promanante dal legislatore, delle norme relative a una data materia: c. della navigazione, che disciplina ogni forma di navigazione acquea e aerea, dal punto di vista sia del diritto privato sia di quello pubblico; c. postale e delle telecomunicazioni, che disciplina l’esercizio dei servizî postali e di tutte le comunicazioni a distanza; c. della strada, complesso di norme di polizia che presiedono alla tutela del suolo pubblico e soprattutto alla disciplina della circolazione stradale. b. Per antonomasia, nell’uso corrente, il codice penale: incappare nel c., commettere azioni che cadono sotto la sanzione del codice penale; rasentare, sfiorare il c., commettere azioni che sono quasi reati. 3. estens. a. Raccolta non ufficiale di leggi o disposizioni relative a una data materia: c. amministrativo, c. cambiario, c. del lavoro. b. Complesso di norme, in alcuni casi scritte o comunque fissate, in altri legate alla tradizione e alle consuetudini: c. cavalleresco (v. cavalleresco); c. deontologico (v. deontologico); il c. della lingua; c. d’onore; c. di comportamento; il c. della cortesia, del galateo, della buona educazione, ecc. c. C. diplomatico, raccolta sistematica di documenti relativi a una città, a un ente, a una persona: c. diplomatico dantesco, c. diplomatico longobardo. 4. Insieme di simboli o di caratteri usati in determinati sistemi di comunicazione, di registrazione o di elaborazione dell’informazione per rappresentare, in base a regole assegnate, i simboli o i caratteri di un altro sistema di comunicazione (per es., lettere dell’alfabeto o numeri), come avviene per i c. alfabetici e per quelli alfanumerici, ma talora per trasmettere informazioni o messaggi più complessi; anche, la tabella o il libretto che raccoglie, insieme con le relative norme, tali simboli o caratteri (estens. e fig., parlare, comunicare in codice, servendosi di un sistema di parole convenzionali, allo scopo di non essere compresi da altri). In partic.: c. telegrafico, insieme di combinazioni d’impulsi di corrente che costituiscono i segnali telegrafici corrispondenti a lettere, cifre, ecc. (notissimo il c. telegrafico Morse, usato in collegamenti a piccola distanza e in quelli radiotelegrafici); con altro senso, sinon. di cifra o cifrario, ossia raccolta di parole convenzionali, ciascuna corrispondente a un numero, a una parola o a una frase, usate nelle comunicazioni, per es. telegrafiche, di cui si voglia mantenere segreto il contenuto; c. meteorologico, sistema di simboli e cifre usato per rappresentare sinteticamente sulle carte meteorologiche i dati rilevati nelle varie stazioni; anche, il sistema di cifre e parole (più brevemente detto c. meteo) adoperato per trasmettere sinteticamente, per via telegrafica, telefonica o radiofonica, i bollettini meteorologici; c. internazionale dei segnali, o c. nautico, complesso di norme per la segnalazione con bandiere, con segnali luminosi, acustici e radioelettrici, nelle comunicazioni fra navi, e fra navi e stazioni a terra; c. telefonico, insieme di parole scelte convenzionalmente (di solito nomi di città), comincianti ciascuna con iniziale diversa, che nelle comunicazioni telefoniche vengono usate per rendere meglio comprensibili le lettere componenti determinate parole del messaggio (così, per es., il cognome Landi viene normalmente compitato Livorno, Ancona, Napoli, Domodossola, Imola); è in uso un analogo c. alfabetico internazionale, costituito per lo più da parole largamente note, oltre che da nomi di persona o geografici (Alfa, Bravo, Charlie, corrispondenti nell’ordine alle lettere A, B, C, ecc.); c. alfabetico ISO di due lettere riferito agli stati membri della Comunità Europea (HU = Ungheria; NL = Olanda; ecc.) o candidati; c. alfabetico ISO di tre lettere usato internazionalmente in bibliografia per rappresentare le lingue (CZE = ceco; FRE = francese; ecc.); nell’organizzazione del servizio postale, c. di avviamento postale, complesso organico e funzionale di cifre che vengono premesse all’indicazione del luogo di destinazione di una missiva per renderne automatico l’inoltro; c. fiscale, sequenza di lettere e cifre che individuano i singoli contribuenti del fisco, ai fini di una collocazione in un sistema prestabilito di anagrafe tributaria a trattazione automatica. In informatica, c. di macchina, sistema di simboli, formati con determinate regole, usato per convertire informazioni in dati che la macchina possa elaborare; c. binario, il più diffuso codice di macchina, basato sul sistema binario di numerazione. Nel commercio, c. a barre, sistema di codificazione decimale oggi usato per la classificazione e marcatura del numero di serie di prodotti commerciali confezionati, le cui cifre sono rappresentate mediante linee parallele, di spessori e distanze diverse, stampigliate sull’involucro o sul contenitore della confezione; il codice, leggibile da appositi lettori ottici, ha lo scopo di facilitare la registrazione automatica dei prodotti. 5. In senso più astratto, nella terminologia linguistica e letteraria contemporanea, ogni sistema organico di simboli e di riferimenti che consente la trasmissione e la comprensione di un messaggio, cioè di una comunicazione, il cui senso può essere inteso soltanto se parlante e ascoltatore (o scrivente e lettore) adoperano lo stesso codice. 6. In biologia, c. genetico, sistema attraverso cui si conserva e si trasmette l’informazione genetica: quest’ultima, contenuta nel nucleo, è registrata sulla molecola di acido desossiribonucleico (DNA), costituente principale dei cromosomi; dal nucleo passa al citoplasma tramite una molecola di acido ribonucleico (detto perciò RNA messaggero), copia complementare della molecola di DNA. L’RNA messaggero, una volta nel citoplasma, si colloca sui ribosomi dove avviene la traduzione del messaggio con conseguente formazione di una proteina, costituita da una sequenza di aminoacidi.