Coccinìglia

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cocciniglia


coccinìglia s. f. [dallo spagn. cochinilla, di etimo incerto]. – 1. Insetto della famiglia còccidi, caratterizzato da forte dimorfismo sessuale: le femmine conservano un aspetto ninfale per tutta la vita e sono prive di ali e di zampe, o le hanno rudimentali, e sono ricchissime di ghiandole destinate alla produzione di cera, di lacca e di seta; i maschi presentano un corpo ben differenziato in capo, torace e addome, posseggono un paio di ali (che può mancare in alcune specie) e zampe ben sviluppate. Sono insetti diffusi in tutto il mondo, e risultano dannosi a molte piante coltivate, che parassitano in ogni loro parte: foglie, rami, fusto, fiori, frutti. 2. Il colore carminio fornito dall’essiccamento del corpo delle femmine di alcune cocciniglie, tra cui Coccus cacti e Kermes ilicis (sinon. Coccus ilicis); il principio colorante è chiamato acido carminico, un derivato dell’antrachinone. Sono in commercio varî preparati (lacca di cocciniglia, ecc.) che si usano specialmente per colori ad acquarello, per preparati microscopici, per dolci e liquori, ecc.