Clima¹

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clima1


clima1 (ant. clìmate o clìmato) s. m. [dal lat. clima -ătis, gr. κλίμα -ματος (der. di κλίνω «piegare, inclinare») «inclinazione della terra dall’equatore ai poli», quindi «spazio, regione, zona geografica»] (pl. -i). – 1. In geografia fisica, il complesso delle condizioni meteorologiche (temperatura, pressione atmosferica, umidità atmosferica, ecc.) che caratterizzano una regione o una località relativamente a lunghi periodi di tempo, e che sono determinate, o quanto meno influenzate, da fattori ambientali (latitudine, altitudine, ecc.); comunem. si parla di c. caldo, freddo, secco, umido, o di c. continentale, marittimo, alpino, ecc.; i recenti cambiamenti del c. sono inquietanti; secondo un criterio idrografico, di c. umido, arido, nivale, ecc.; secondo un criterio biologico, di c. della foresta, pluviale, delle savane, delle steppe, ecc. 2. Per metonimia, paese (in senso lato), con riguardo alle condizioni atmosferiche: cambiare c., trasferirsi in altro c.; molti di loro [degli uccelli], in breve tempo, trascorrono volando diversi c. (Leopardi). 3. fig. Ambiente, rispetto alle condizioni di vita morale, spirituale, culturale, politica, o a particolari situazioni e rapporti: vivere in un c. di attesa, d’incertezza, di terrore, di allegria; il congresso si è aperto in un c. di euforia (o in un c. polemico, infuocato, di protesta, di contestazione); il dibattito si è svolto in un c. di tensione; in casa (o in ufficio, in fabbrica) c’è da parecchi giorni un c. pesante; tra marito e moglie ora c’è un c. rilassato; aspirare a vivere in un c. migliore, in un c. più pacifico; il c. politico interno (o internazionale) si è rasserenato; il c. storico e morale d’Italia andava rapidamente alterandosi e mutando (Carducci). Nel linguaggio della critica, con riferimento a opere letterarie, teatrali, cinematografiche, ecc., il termine è usato talvolta con accezione affine ad atmosfera, in espressioni come: c. lirico, tragico, drammatico. 4. Anticam., con sign. derivato direttamente da quello originario, ciascuna delle sette fasce di latitudine in cui, secondo il sistema tolemaico, si divideva l’emisfero abitato; con questo sign. in Dante (Par. XXVII, 80-81): I’ vidi mosso me per tutto l’arco Che fa dal mezzo al fine il primo clima (cioè la prima zona, avente nel suo mezzo Gerusalemme e all’estremità Cadice).