Cìrcolo

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circolo


cìrcolo (letter. ant. cìrculo) s. m. [dal lat. circŭlus, dim. di circus «circonferenza»]. – 1. In geometria, e nell’uso corrente, sinon. meno com. di circonferenza (e quindi anche di cerchio, quando questo termine sia usato nel sign. di «circonferenza»): tracciare un c. col compasso; mettersi, disporsi in circolo; in archeologia, tombe a circolo, tipo di tombe preistoriche chiuse entro un cerchio di pietre. Più raro, e ant., cerchio come superficie limitata da una circonferenza: lo circulo si può dicere perfetto ... quando in esso è uno punto lo quale equalmente distante sia da la circunferenza (Dante). 2. estens. a. In araldica, ciascuno dei due, tre, raram. quattro anelli (detti anche armille) posti concentricamente nello scudo. b. Nel linguaggio scient. e tecn. il termine è usato per indicare linee circolari o strumenti o parti di strumenti a forma di circonferenze o di cerchi: c. azimutale, meridiano, zenitale, nomi di strumenti astronomici e geodetici; c. massimo e c. minore (o minimo) di una superficie sferica, e in partic. sulla superficie terrestre e sulla volta celeste (v. cerchio). In geografia, c. polare, circolo che delimita la calotta della Terra entro la quale si verifica per un tempo variabile, più o meno lungo, il fenomeno della permanenza del Sole sull’orizzonte per più di 24 ore: c. polare artico e c. polare antartico, corrispondenti ai due paralleli 66° 33 rispettivam. nord e sud, e le cui proiezioni sulla sfera celeste costituiscono i due c. polari celesti, boreale e australe. 3. fig. a. In logica matematica, c. vizioso, definizione in cui un oggetto è definito (o dimostrazione in cui un enunciato è dimostrato) per mezzo di un altro che è a sua volta definito per mezzo del primo (o che richiede il primo per la sua dimostrazione); è generalmente considerato all’origine dei paradossi. In senso più generico, nel linguaggio com., ragionamento in cui le conseguenze coincidono con le premesse, o anche azione, modo di procedere in cui il punto d’arrivo rappresenta un ritorno al punto di partenza. b. In retorica, figura (detta in gr. κύκλος e in lat. redditio) consistente nel terminare il periodo con la stessa parola con cui è cominciato: è figura più frequente nella letteratura classica, spec. in latino, per la maggior facilità in questa lingua d’invertire la collocazione delle parole e di spostare la posizione del verbo. c. In fisiologia, il percorso del sangue o della linfa nel sistema circolatorio: piccolo c., grande c.; c. portale, comprendente un complesso di vene originatesi dal tubo digerente, dal pancreas, dalla milza, dal peritoneo, e che confluiscono a formare la vena porta. C. tattile: ogni zona cutanea o mucosa, a delimitazione circolare, nell’ambito della quale due stimoli tattili puntiformi e separati vengono percepiti come uno stimolo unico; i circoli tattili sono più ampî nelle zone in cui la sensibilità è ottusa (cute del dorso), più ristretti nelle zone dotate di maggiore sensibilità (massima nei polpastrelli delle dita e nella lingua). 4. Termine d’uso assai frequente per indicare riunioni o gruppi di persone o ambienti determinati, sia con sign. generico, sia con sign. più particolari: a. Società di persone appartenenti a una stessa categoria o condizione sociale, o aventi interessi, ideali, sentimenti comuni, che si riuniscono in uno stesso luogo: c. dei nobili; c. militare, tra gli ufficiali in servizio presso un reggimento o corpo equivalente, di una scuola militare o di un intero presidio; c. sportivo, c. degli scacchi, c. di lettura, c. della stampa, c. repubblicano, ecc. I locali stessi in cui ha sede il circolo: andare al c.; c’è una riunione al circolo. b. Al plur., gruppi di persone riunite in ambienti più o meno determinati per discutere opinioni, accogliere, vagliare o diffondere notizie di carattere politico o di largo interesse: nei c. politici della capitale; in alcuni c. diplomatici; nei c. responsabili, cioè governativi, che hanno la responsabilità del governo, oppure vicini al governo; i c. giornalistici; nei cosiddetti c. meglio informati, ecc. c. Trattenimento presso sovrani, principi e sim. per conversazioni di cerimonia: oggi si tiene c. a corte; siamo stati invitati a circolo. 5. Circoscrizione giudiziaria, amministrativa, ecc.: c. di Corte d’assise, c. ferroviario, ecc.; o anche parte di una circoscrizione: c. didattico (v. didattico).  Dim. circolino, circolétto.

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