Ciampiano

Neologismi (2008)

ciampiano


agg. Proprio dello stile e del pensiero di Carlo Azeglio Ciampi, decimo presidente della Repubblica italiana (1999-2006). ◆ Nel discorso di [Silvio] Berlusconi, parlando di Europa è affiorata a un certo punto una frase di sapore ciampiano: «Dobbiamo rafforzare la cultura della coesione», lo stesso identico concetto espresso da [Carlo Azeglio] Ciampi nel recente viaggio in Grecia. (Maria Latella, Corriere della sera, 22 luglio 2003, p. 3, In primo piano) • Se anche Oscar Luigi Scalfaro, alcune volte, colse l’occasione della festa della Repubblica per rivolgere un messaggio agli italiani, Ciampi fu il primo presidente a farlo per ogni anno del suo settennato, qualche volta parlando dai giardini, altre volte dalla Vetrata, dalla Coffee House, dallo studio alla Pendola o dal suo studio. Ma non è solo in questo senso che il messaggio inviato ieri da [Giorgio] Napolitano si è inserito nella tradizione ciampiana. Vi si è inserito soprattutto per i contenuti, vale a dire per l’omaggio dedicato ai simboli della Nazione, per la sottolineatura dei fondamenti di una memoria condivisa, per l’espressione di un patriottismo non nazionalista. (Paolo Passarini, Stampa, 2 giugno 2006, p. 6, Interno) • è indubbio -- come sottolinea [Roberto] Maroni -- che «gli attacchi del Pd ci giovano». [Pier Ferdinando] Casini l’ha intuito, infatti ha derubricato la polemica sui «fucili leghisti» a «folklore». Il Cavaliere invece, piccato dai sondaggi, ha assunto «uno stile ciampiano», come ironizza un autorevole dirigente forzista. L’irritazione verso l’«amico» [Umberto] Bossi è autentica, quanto indistruttibile è la loro alleanza. (Francesco Verderami, Corriere della sera, 8 aprile 2008, p. 1, Prima pagina).

Derivato dal nome proprio (Carlo Azeglio) Ciampi con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.

Già attestato nel Corriere della sera del 12 gennaio 1994, p. 2 (Maurizio Caprara).