Cassétta

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cassetta


cassétta s. f. [dim. di cassa]. – 1. a. In genere, cassa di piccole dimensioni a base quadrata o rettangolare, anche senza coperchio, o altro recipiente simile, adatto a contenere roba: c. di legno, di ferro, di lamiera; la c. degli arnesi; una c. piena di cianfrusaglie; macchina fotografica a c., a forma di cassetta con pareti rigide (soprattutto in contrapp. a quelle, ormai rare, «a soffietto»). b. In partic.: c. della spazzatura, di lamiera zincata, o più spesso di materiale plastico, con o senza coperchio, per la prima raccolta della spazzatura (oggi è più com. a forma di secchio, e perciò anche chiamata il secchio della spazzatura); c. delle lettere, quella appesa nelle strade o in luoghi pubblici, con una fessura per l’impostazione delle lettere in partenza, e anche quella collocata negli ingressi delle abitazioni per accogliere la posta in arrivo recata dal portalettere; c. dell’elemosina, cassetta che nelle chiese è di solito appesa al muro o assicurata a un banco per raccogliere le elemosine dei fedeli (anche la borsa recata a mano o appesa in cima a una pertica, usata per lo stesso scopo); c. di fiori o da fiori, per lo più di terracotta o cemento o legno, per coltivarvi piante. C. di risparmio, cassetta, per lo più metallica, messa a disposizione spec. nel passato, da banche e casse di risparmio per essere usata come salvadanaio, con facoltà o obbligo di versamento periodico del contenuto alla banca o cassa ad incremento dei depositi fruttiferi. C. di sicurezza, cassetta metallica con serratura, che banche e istituti similari danno in locazione a chi desideri conservarvi valori, documenti, ecc.; viene custodita in loculi, chiusi con doppia chiave, ricavati in grandi armadî corazzati disposti in locali anch’essi corazzati. 2. Nella tecnica, nome di parti di impianti idraulici, telefonici e sim. In partic., negli impianti idraulici, c. distributrice, dispositivo che provvede all’esatta ripartizione dell’acqua tra gli utenti in un edificio; c. scaricatrice, piccolo serbatoio che negli impianti igienici per gabinetti provvede alla loro pulizia con uno scarico d’acqua a getto, che può essere azionato a mano oppure (negli impianti pubblici, in ospedali, caserme, ecc.) automaticamente a intervalli di tempo. In telefonia, c. di distribuzione, dispositivo di terminazione di un cavo telefonico che consente di collegare, o distribuire, le sue coppie alle linee che raggiungono i singoli apparecchi. In elettronica, c. di resistenza, strumento di laboratorio che fornisce un campo di resistenze accuratamente tarate: è costituita, in pratica, da un certo numero di resistori campione che possono essere variamente collegati tra loro in modo che la resistenza presente ai terminali della scatola possa variare di quantità finite; analogam., c. di capacità, realizzata con condensatori elettrici campione, e c. di induttanza, contenente bobine d’induttanza. 3. Contenitore in materiale plastico, di forma compatta e con dimensioni standardizzate, comprendente nel suo interno un nastro magnetico per la registrazione di segnali acustici (audiocassette) o di segnali televisivi (videocassette) mediante appositi registratori di uso comune per scopi amatoriali, denominati appunto registratori a cassette. Il nastro, con lo strato magnetizzabile di ossido ferrico o di biossido di cromo disposto verso l’esterno, è avvolto su due bobine; apposite fessure praticate su un lato della cassetta consentono il contatto del nastro con le testine di cancellazione e di lettura-registrazione appartenenti al registratore, il cui motore agisce sull’avvolgimento del nastro, in avanti o indietro, tramite l’una o l’altra delle due bobine. La struttura simmetrica della cassetta ne permette il capovolgimento in modo da consentire la registrazione su due piste distinte nei due sensi di avvolgimento del nastro. 4. a. tosc. Cassetto di un tavolo o d’altro mobile: la c. del canterano; la teneva dentro la c. del tavolino da notte (Palazzeschi). b. Cassetto, vano del banco o altro recipiente dove i venditori, gli artigiani, ecc. mettono il denaro; di qui, fig., l’incasso stesso, il guadagno giornaliero: oggi abbiamo fatto buona cassetta. Nel linguaggio teatrale, e sim., l’introito complessivo risultante dalla vendita dei biglietti e dagli abbonamenti: far c., fare un buon incasso; lavorare per la c.; successo di c., film di c., ecc. c. Denaro privato, cassa privata di un sovrano o sim.: il principe gli fece dare mille scudi della sua cassetta. 5. Specie di recipiente a tre sponde che si tiene sospeso sotto la bocchetta della tramoggia per versare a poco a poco il grano nella macina; arnese simile nella trebbiatrice. 6. Sedile della carrozza dove sta il cocchiere: stare a c., sedere, montare, prender posto a c.; anche il vano che è sotto il sedile della carrozza per mettervi roba: la cavezza è nella cassetta. 7. In scenotecnica, ciascuna delle guide lungo le quali si fanno salire dai sottopalchi, con opportuno sistema di pulegge, le decorazioni (fondali, ecc.) e i praticabili, preventivamente intelaiati. 8. Nel salto con l’asta, c. d’appoggio, piccola fossa rivestita di legno ricoperto di lamiera nella quale l’atleta punta l’attrezzo per innalzarsi verso l’asticella dell’ostacolo. 9. Pane in cassetta, cotto in apposita cassettina di metallo che separa la pasta dal calore diretto, evitando così la formazione della crosta, e dà al pane forma adatta a farne fette per tramezzini. 10. Muro a cassetta, nelle costruzioni edilizie, lo stesso che muro a cassa vuota (v. cassa, n. 3 f). ◆ Dim. cassettina; pegg. cassettàccia, che anticam. indicava anche uno strumento fatto a cassetta usato per fare strepito in carnevale.

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