Campo di accoglienza

Neologismi (2008)

campo di accoglienza


loc. s.le m. Campo destinato a fornire i primi soccorsi e un alloggio temporaneo a chi si trova in situazioni di emergenza e necessità. ◆ nel mirino è finita la gestione del dopo-terremoto in Umbria e Marche, l’organizzazione del campo di accoglienza dei profughi kosovari a Comiso e tutti gli aiuti concessi in questi anni all’Albania, compresa la missione militare Alba a guida italiana. (Sole 24 Ore, 25 gennaio 2000, p. 8, Italia-Politica) • L’Unhcr [l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati] è pronto ad aprire un campo di accoglienza per i nuovi profughi nell’area di Bajaur: (Osservatore romano, 4 novembre 2001, p. 2, Dal Mondo) • Msf ha intervistato in 5 mesi oltre 600 immigrati (il 72% senza permesso di soggiorno) impegnati nella raccolta di prodotti agricoli da Latina a Gioia Tauro e la fotografia è desolante. […] Il 65% vive in case diroccate senza luce e acqua, il 10% vive in tende o campo di accoglienza; il 5% dorme nelle strade o nelle piazze. (Caterina Pasolini, Repubblica, 31 gennaio 2008, p. 16, Cronaca).

Espressione composta dal s. m. campo, dalla prep. di e dal s. f. accoglienza.

Già attestato nella Repubblica del 25 aprile 1991, p. 15, Politica estera (Lucia Annunziata).