Attentatore suicida

Neologismi (2008)

attentatore suicida


loc. s.le m. Attentatore che perde volontariamente la vita nell’azione terroristica che compie. ◆ E a tarda sera emerge una notizia che sembra accreditare la pista del terrorismo di matrice fondamentalista: tra i cadaveri delle vittime ci sarebbe almeno il corpo di un attentatore suicida (addirittura tre, secondo alcune fonti). Il kamikaze si sarebbe fatto esplodere in uno dei vagoni. (Paola Del Vecchio, Mattino, 12 marzo 2004, p. 3, Primo piano) • Al passaggio della prima auto, l’ordigno è esploso. Per fortuna se la sono cavata tutti. «Sa, i fatti come quelli di Farah rientrano nella nostra casistica... Abbiamo avuto attentatori suicidi. Prima dell'estate, per un’altra bomba piazzata sulla strada, è morto un soldato spagnolo», racconta il generale Danilo Errico, che da alcuni mesi si trova in Afghanistan, a Herat, al comando del Settore Ovest. (Francesco Grignetti, Stampa, 10 settembre 2006, p. 6, Interno) • Da giorni […] il Servizio di Sicurezza Generale, lo Shin Beit, mette in guardia contro la possibilità che le formazioni terroristiche, sfruttando a loro vantaggio il caos alla frontiera tra Gaza e l’Egitto, siano riusciti a portare nella Striscia armi molto più efficaci di quelle di cui dispongono, come ad esempio missili a lungo raggio, e ad «esportare» un certo numero di attentatori suicidi che, passando dal Negev egiziano, avrebbero potuto raggiungere Israele. (Alberto Stabile, Repubblica, 5 febbraio 2008, p. 11, Politica estera).

Composto dal s. m. attentatore e dal s. m. e f. e agg. suicida.

Già attestato nel Corriere della sera del 22 marzo 1993, p. 10, Esteri.

V. anche attentatore-kamikaze, terrorista-kamikaze.