Ateo clericale

Neologismi (2008)

ateo clericale


loc. s.le m. Chi, pur dichiarandosi ateo, si preoccupa di tutelare e difendere tradizioni e contenuti di una fede religiosa. ◆ [tit.] Gli atei clericali e la fonte del potere [testo] […] Con questi atei clericali, cui senza scandalo la Chiesa spalanca portoni d’onore e braccia materne a dimostrazione che ormai il fine giustifica ogni mezzo, il dialogo è non tanto impossibile, quanto impensabile. (Gustavo Zagrebelsky, Repubblica, 5 luglio 2005, p. 1, Prima pagina) • «La Chiesa non può essere ridotta a potere tra i poteri», o ad «autorità morale» con la quale «stabilire alleanze» in vista di «un’antistorica diffusione di una sorta di religione civile», come vorrebbero «gli atei devoti, o i laici devoti, o gli atei clericali». Lo afferma il presidente del Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), Renato Balduzzi - giurista che insegna a Genova - aprendo l’assemblea del Movimento. (Luigi Accattoli, Corriere della sera, 13 novembre 2005, p. 13, Cronache).

Composto dal s. m. e agg. ateo e dal s. m. e agg. clericale.

Già attestato nel Corriere della sera del 27 novembre 1993, p. 3, In primo piano, usato come agg.

V. anche ateoclericalismo, ateo devoto, laico devoto.