Americanismo

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americanismo


s. m. [der. di americano]. – 1. Con riferimento ad americano nel sign. più esteso: a. Parola o locuzione propria di una delle lingue parlate nel continente americano, che sia usata nella nostra lingua o in altre lingue europee – nella forma originaria o adattata – e sia sentita come straniera; in partic., i termini statunitensi introdottisi in Europa in seguito all’intervento degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale. Storicamente, si definiscono anche americanismi i termini entrati nelle lingue europee (prima lo spagnolo, poi il portoghese, più tardi il francese, l’inglese e, indirettamente, l’italiano) dalle lingue indigene dell’America; sono in genere vocaboli indicanti animali (come boa, caimano, puma, ecc.), piante (ananas, cacao, tapioca, ecc.) o oggetti varî (amaca, piroga, ecc.). b. Termine peculiare alla lingua inglese che si parla negli Stati Uniti, o allo spagnolo dell’America centro-meridionale. 2. Con riferimento ad americano nel senso di «statunitense», ammirazione, ingenua o ragionata, ma per lo più eccessiva, per idee e usi degli Stati Uniti. Con sign. più astratto, carattere, impronta americana nel costume, negli usi, o anche in forme linguistiche: l’a. di una moda, di un’espressione. 3. In politica, il complesso di principî e di dottrina che ispira la costituzione degli Stati Uniti, o a cui si uniforma l’azione politica degli Stati Uniti sull’intero continente americano (in questa seconda accezione, più com. ora panamericanismo e interamericanismo). 4. Nella storia del cattolicesimo, movimento religioso del sec. 19°, caratterizzato dall’esigenza di un rinnovamento nel campo della teologia, dell’apologetica e dei metodi di apostolato, che ebbe come promotore il sacerdote americano I. Th. Hecker (1819-1888).