Alto¹

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alto1


alto1 agg. [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre «nutrire, far crescere»]. – 1. a. Che si eleva dal suolo, o da altro piano, con uno sviluppo verticale notevole in sé o rispetto ad altri termini di confronto: un a. monte, un edificio molto a., albero d’a. fusto; un uomo a., di statura superiore alla media; avere la fronte a.; scarpe coi tacchi a.; scalini troppo a.; a. forno (v. altoforno); a. rilievo (v. altorilievo); nave d’a. bordo, e fig. gente, avventurieri d’a. bordo (v. bordo). Determinato da un numerale o altrimenti, indica la misura dell’altezza: monte a. 4000 metri; sono a. un metro e settanta; la torre è a. più del campanile; un bimbo a. quanto un soldo di cacio. b. Che si trova in posizione elevata, a notevole distanza dal suolo o da altro punto di riferimento: la parte a. del palazzo; la zona a. della città; quel quadro è appeso troppo a.; stanze col soffitto molto a.; a. livello, in senso proprio e fig. (v. livello1); a. montagna, al disopra dei 3000 m circa; volare ad a. quota; a. atmosfera, parte dell’atmosfera terrestre al disopra della stratosfera; il sole era già a. sull’orizzonte; c’era un allarme aereo a Vicenza, era verso mezzogiorno, e c’erano alti alti in aria sopra la città tanti aeroplanini di stagnola (Luigi Meneghello); per estens., giorno a., giorno fatto, inoltrato, e così notte a., avanzata; tiro a., che coglie sopra il punto a cui si mirava; nel gioco del calcio, tiro a., quando il pallone viene tirato al disopra della rete; fig., avere a. mire, avere progetti ambiziosi. In tipografia, a. cassa (v. altacassa); riferito ai caratteri (anche sostantivato, gli alti), le maiuscole; con altro senso, riga composta in alto e basso, quando contiene lettere sia maiuscole sia minuscole. c. Di testa e sim., eretto, rivolto al cielo: camminare, avanzare a testa a.; fig., andare a testa a., a fronte a., con dignità e fermezza. Con altro senso fig.: tenere a. il morale, infondere coraggio, fiducia; avere il morale a., esser pieno di fiducia, di coraggio; il morale delle truppe era altissimo. d. Di panno, stoffa in pezza, e sim., largo: tela a. 70 centimetri. D’altre cose, di notevole spessore: legno, libro a.; neve alta. e. In determinazioni geografiche, ha riferimento ora alla latitudine: l’alta Italia (o Alta Italia o alt’Italia), l’Italia del nord; ora all’altitudine: la Germania a., la parte più elevata, montuosa, della Germania; quindi, d’un fiume, la parte più vicina alla sorgente (o la regione percorsa dal fiume nel suo corso iniziale): l’a. Nilo, l’A. Adige. Davanti a nomi di lingue (alto-tedesco, ecc.) designa generalmente i dialetti parlati nella parte montuosa di un paese; alto-italiani sono però i dialetti dell’Italia settentrionale. f. Profondo: l’acqua è molto a. in quel punto; Seguirò te per gli a. gorghi (Filicaia); a. mare, l’estensione del mare lontano da terra; fig., essere in a. mare (di questioni, affari, pratiche, e sim.), essere ancora lontano dallo scopo, dalla risoluzione; analogam., a. marea (v. marea), acqua a. e acque a., anche con accezioni specifiche (v. acqua, n. 3 b). Letter., in alcuni usi fig. di profondo, cioè grave e sim.: Ruppemi l’a. sonno ne la testa Un greve truono (Dante); Nella Torre il silenzio era già a. (Pascoli). 2. Di voce, canto, suono, acuto: note a., toni a.; nell’uso com., anche intenso, sonoro: a voce a., forte; parlare, leggere ad a. voce; un altissimo grido lacerò l’aria. Nella terminologia musicale medievale a. (altus) è sinon. di contratenor (falsetto) e anche dell’odierno contralto; oggi il vocabolo è applicato più spesso agli strumenti la cui estensione media più s’avvicina a quella del contralto. 3. Di numero, grande: ho dovuto pagare una cifra piuttosto a., forte, rilevante; prezzo a., caro, elevato; percepiscono a. stipendî, cospicui. Quindi, di qualsiasi cosa che si misuri numericamente, o che abbia comunque valori elevati: alte velocità; febbre a., temperatura a., a. pressione (atmosferica, del sangue), quotazioni a., rappresentate da numeri elevati; in a. grado; a. fedeltà (v. fedeltà). 4. Con riferimento al tempo: carnevale a., pasqua a., che cade tardi, in epoca avanzata; al contr., l’a. medioevo, il medioevo dei primi secoli (e così, più genericamente, in altre formule o espressioni usate dagli storici: i caratteri linguistici del documento permettono di assegnargli una datazione piuttosto alta, cioè antica). 5. fig. a. Grande, elevato, nobile o sim.: l’a. trono di Dio; uomo di a. ingegno, di a. sensi; Onorate l’altissimo poeta (Dante); l’Altissimo, Dio; tenere in a. considerazione, in a. stima; invocare l’a. protezione; sotto l’a. patrocinio; avere un a. concetto di qualcuno; tenere a. il proprio nome, l’onore, ecc., mantenerlo rispettato, puro da macchia, al disopra di ogni sospetto; un a. personaggio, di condizione elevata; un a. ufficiale, un a. magistrato, di grado elevato; a. società; gente d’a. rango; nelle a. sfere, in ambienti elevati; a. moda, quella creata e diffusa dalle grandi sartorie; l’a. finanza, i grandi finanzieri o i grandi istituti finanziarî; l’a. cultura, quella rappresentata dai più insigni studiosi e docenti universitarî; a. matematica; a. scuola di equitazione e equitazione d’a. scuola; a. strategia; Camera a., nel Parlamento inglese, la Camera dei Lords (in contrapp. alla Camera bassa o dei Comuni); con riferimento al grado o alla gerarchia: a. clero; l’A. commissario; l’A. corte di giustizia; A. Comando, lo stesso che Comando Supremo, ente al quale compete la direzione della preparazione delle Forze Armate e il comando di esse in guerra. b. Arduo, difficile: sono concetti troppo a. per lui; imperscrutabile: l’a. giudizio di Dio. c. Particolarmente grave, spec. nella locuz. a. tradimento (v. tradimento). d. Con accezione partic., a. stagione, in alberghi e località turistiche, ecc., quella di maggiore affollamento. 6. non com. Brillo, per aver bevuto in misura notevole: scalzo, arruffato, a. d’acquavite e puzzolente di pipa (Fucini); v. alticcio. 7. Come avv., in luogo alto, verso il cielo, in su: volare a., mirare a.; Calandrino, sentendo il duolo, levò a. il piè (Boccaccio); non ci arrivo così a., così in su; con forza, con tono elevato: parlare a., anche fig., con tono risentito o in modo nobile (cfr. anche altoparlante, dove alto è in senso proprio); proclamare a.; levò alto la voce. Fig.: pensare a., nobilmente; sentire a. di sé, stimarsi assai; non com., stare a., stare contegnoso, tenere il broncio; giudicare alto alto, e sim. (locuzione oggi poco com.), con approssimazione: mi sapresti dire, alto alto, quanto credi che sarà la spesa? Con valore avv. è usato anche come primo elemento di alcuni agg. composti, come altolocato, altocinto. 8. Con funzione di s. m., la parte alta, più elevata: l’a. della casa, del monte, della città; assol. l’a., il Cielo: ispirazione venuta dall’a.; De l’a. scende virtù che m’aiuta (Dante). Nell’uso letter. ant., l’alto, il mare (cfr. lat. altum): Fa entrar ne l’a. e abandonare il lido (Ariosto). Come locuz. avv., in alto, a grande altezza, in luogo alto, verso l’alto: guardare, portare, collocare in a.; andare in a., innalzarsi; mani in a.! Locuzioni fig.: farsi, rifarsi, cominciare dall’a., iniziare un racconto, una esposizione dal principio; guardare le cose dall’a., giudicarle da un punto di vista elevato, con assoluta obiettività; far cadere una cosa dall’a., concederla esagerandone l’importanza o le difficoltà, farla aspettare lungamente; guardare dall’a. in basso, con dispregio, con alterigia; fare a. e basso, spadroneggiare, disporre a proprio arbitrio: anche lei può far a. e basso nel monastero (Manzoni); gli a. e bassi, le varie vicende, ora buone ora cattive: gli a. e bassi della vita, della fortuna, della politica; la malattia fa degli a. e bassi, alterna miglioramenti e peggioramenti. ◆ Dim. altino, altùccio, raro altétto; con senso partic., altìccio (v. la voce). ◆ Avv. altaménte, con voce alta: altamente disse (Dante); grandemente: si sentiva altamente onorato; volg. infischiarsene (o sim.) altamente; nobilmente, con dignità: sentire altamente; A chi altamente oprar non è concesso Fama tentino almen libere carte (Foscolo).