ZLITEN

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

ZLITEN (Subgoli, Subgolin della Tabula Peutingeriana)

G. Caputo

Oasi fra Homs e Misurata, dove a Dar Buc Amméra, località sul mare, fu scoperta una villa romana, ricca di mosaici ed affreschi, esplorata nel 1913-1914 e poi nel 1923 da S. Aurigemma.

La villa è un grande complesso con stanze di soggiorno, portico, cortile, cisterne, terme. Essa viene assegnata, secondo le tesi opposte, o all'età fiavia o a quella severiana. Mancano, purtroppo, precisi dati di scavo.

La villa di Z. va idealmente collocata nella frangia di ville sul mare che, in Tripolitania, esistevano da un capo all'altro della costa come risulta da scavi occasionali e osservazioni che talvolta non sono andate oltre la segnalazione della scoperta. Forse un raffronto interno fra gli stili dominanti il tipo di costruzione; o spirito distributivo interno e l'accento architettonico delle parti dell'edificio, sarà un esame più fruttuoso che quello fra i mosaici di Z. ed i mosaici in genere, tenuti ancora isolati dalle pitture coesistenti. Questo studio non è ancora compiuto nemmeno al grado della documentazione ed è forse all'origine del contrasto sollevato dal Rumpf e dal Parlasca, nuovamente sostenuto dal Cagiano de Azevedo (arte severiana) e ripetutamente dal Carandini, di contro alla classificazione dell'Aurigemma riconfermata da G. Ch. Picard e dal Foucher (arte flavio-traianea). Il riferimento antiquario dovuto al Ville relativamente al tipo delle armature gladiatorie, comproverebbe la datazione tra il I e il II sec. d. C., come del resto dal confronto fra la Diana e l'Oceano delle Terme di Oceano di Sabratha (adrianee) sembrerebbe ribadito, considerando a sé gli emblèmata delle Stagioni di Z. molto vicini al mosaico di Diana, anteriore a quello di Oceano del nuovo pavimento costruito al disopra. (Per i soggetti raffigurati v. Garamanti).

Nella regione di Z. sono il mausoleo di Suk el-Giuma (Sūq el-Guma) del solito genere a torre o tempio sovrastante la cripta tombale e la tomba a camera di Zdu. Nel museo della cittadina di Z. sono elementi che attestano una permanenza punica (stele con iscrizione neopunica, ecc.). I mosaici della villa sono al museo di Tripoli.

Bibl.: S. Aurigemma, I mosaici di Zliten, Roma-Milano 1926; id., Tripoli e le sue opere d'arte, Milano 1926; R. Bartoccini, Guida del Museo di Tripoli, Tripoli 1923; P. Romanelli, La vita agricola tripolitana attraverso le rappresentazioni figurate, in Africa Italiana, III, 1930, pp. 65-71; S. Aurigemma, Tripolitania - I monumenti d'arte decorativa. Parte Prima, I Mosaici, Roma 1960, pp. 55-60, tavv. 116-174; pp. 23-24, tavv. 5-6 (Sabratha); id., Parte Seconda, Le pitture d'età romana, Roma 1962, pp. 9-77, tavv. 1-70; A. Rumpf, Malerei u. Zeichnung (Handbuch der Arch., IV, i) Monaco 1953, p. 191; K. Parlasca, in Gnomon, XXVII, 1954, p. 113; id., Die römischen Mosaiken in Deutschland, Berlino 1959, pp. 9; 122; M. Cagiano de Azevedo, La data dei mosaici di Zliten, in Hommages à Albert Grenier, Bruxelles 1962, vol. I, pp. 374-380; A. Carandini, Metodo e critica nel problema dei mosaici di Sousse (Hadrumetum), in Arch. Class., XIV, 1962, p. 249, nota 122; id., Ancora sui mosaici di Sousse, ibid., XV, 1963, pp. 246-74; L. Foucher, Methode et critique; les problèmes des mosaïques de Sousse, ibid., XV, 1963, pp. 102-104; id., La maison de la procession dionysiaque à el-Jem, Parigi 1963, pp. 73-74; id., Hadrumetum, Parigi 1964, passim; id., Sur les mosaïques de Zliten, in Libya antiqua, I, 1964; G. Ch. Picard, La civilisation de l'Afrique romaine, Parigi 1959, p. 340; D. E. L. Haynes, The Antiquities of Tripolitania, Londra 1955, pp. 145-148 (con descrizione); G. Caputo, Mosaici pavimentali antichi, Milano-New York-Parigi 1962, p. 11 (Sabratha); A. Merighi, La Tripolitania antica, Verbania 1940, II, p. 511 (antichità varie); G. Ville, Essai de datation de la mosaïque des gladiateurs de Z., in La Mosaïque Greco-Romaine (Centre Nat. Rech. Scient.), Parigi 1965, p. 147 ss.