ZERAVŠAN

Enciclopedia Italiana (1937)

ZERAVŠAN (Zerafshān; A. T., 84-85)

Giorgio Pullè

Fiume dell'Asia centrale russa, lungo 650 km., che nasce da un ghiacciaio situato nella catena dei monti dello Zeravšan all'altitudine di 2632 m. Gli antichi lo dissero Polytimetus. Molto breve è il corso montano di questo fiume, che in poco spazio scende a meno di 1000 m. di altitudine e già prima di Pendžikent è utilizzato per l'irrigazione di alcune risaie. Mantenendo una direzione pressoché costante da est a ovest, lo Zeravšan si avvicina all'Amū-darya, che però non riesce a raggiungere poiché le sue acque si esauriscono a poco a poco per effetto dell'evaporazione e per la continua sottrazione richiesta dalle irrigazioni. Lo Zeravšan, come molti altri corsi d'acqua dell'Asia Centrale, è soggetto a notevoli differenze di portata da un anno all'altro. Così, se la portata è insufficiente, una parte delle coltivazioni deve essere abbandonata, se invece vi è eccesso d'acqua i campi sono inondati e il raccolto è egualmente perduto. Lo Zeravšan irriga non meno di 120 oasi, scaglionate lungo il suo corso, e ultima è la grande oasi di Buchara. I geografi arabi parlano con ammirazione delle opere irrigatorie e delle coltivazioni della valle dello Zeravšan. Oggi i terreni resi fertili dalle sue acque, detti obi o tiramoi hanno un valore di gran lunga superiore ai lalmi o bogari, situati sul pendio dei monti e bagnati dalle acque piovane. A evitare abusi nelle derivazioni è stato creato un corpo speciale di agenti detti arykis-aksakals.