ZAGABRIA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1966)

ZAGABRIA (croato Zagreb, ted. Agram)

I. Degmedzic

Città della Jugoslavia, capitale della repubblica federale della Croazia, sede dell'Accademia Jugoslava delle Scienze e delle Arti.

Museo. - Fondato nel 1846 quale Museo Nazionale Croato, con una sezione archeologica e una di storia naturale. Dal 1945 le due sezioni hanno dato vita a due musei autonomi. Il Museo Archeologico contiene materiali dalla Età Neolitica all'alto Medio Evo. Il materiale paleolitico, con i noti resti neanderthaliani dello Homo Krapiniensis, si conserva nel Museo di Storia Naturale. Dal 1866 al 1868 il museo fu alle dirette dipendenze della Accademia delle Scienze e a quel tempo risale l'acquisizione delle famose bende di mummia contenenti il più esteso testo etrusco esistente. Si tratta di un manoscritto su tela (liber linteus), già in forma di rotulo e poi tagliato in fasce per avvolgere la mummia di una donna. Non sappiamo il luogo preciso del rinvenimento (Medio Egitto?), né la data della deposizione che oscilla tra l'epoca tolemaica e l'epoca romana. Una parte notevole del volumen è mancante; si è ricostruito un testo di almeno 12 colonne verticali che consta ora di 1190 parole leggibili (e molte altre ricostruibili); ma essendo frequenti le ripetizioni e le formule, le parole distinte e originali si riducono a 530 circa. Si possono ricavare accenni a cerimonie religiose e si sono notate analogie con le tavole eugubine e con alcune istituzioni romane. Si può anche stabilire che il testo è scritto nella lingua di una delle città etrusche centro-settentrionali (Caere?), delle quali dovevano esistere in Egitto colonie a carattere commerciale. Bende e mummia vennero acquistate nel 1848 negli Stati Uniti.

Nelle collezioni preistoriche e protostoriche sono da menzionare i reperti di Vučedol (v.), Sarvaš e Bapska di Età Eneolitica, materiali della Civiltà dei Campi di Urne (Età del Bronzo) da Velika Gorica, ecc., inoltre materiali dalle località Surčin, Bijelo Brdo, Lovas e trovamenti della prima Età del Ferro con oggetti in ambra da Lika (territorio dei Iapodi-Iapigi) e materiali della civiltà di La Tène con tombe celtiche (Kupinovo e Sotin).

Materiali riferibili all'antichità classica: ricca collezione epigrafica greca e romana. Tra le epigrafi greche la più antica iscrizione del territorio iugoslavo, riferibile allo psefisma dorico, rinvenuta nell'isola di Corciula, dove è menzionata la fondazione di una colonia dell'età di Dionigi il Vecchio. Il materiale statuario è in gran parte proveniente da acquisti e riferibile alla Dalmazia e all'Italia meridionale. Particolarmente notevole un gruppo di statue da Minturno (Venere, Muse, Ninfe: scavi Nugent, maresciallo borbonico autorizzato ad eseguire scavi in compenso del mancato pagamento del soldo). Oggetti minori di età imperiale e oreficerie provengono particolarmente da Sisac (Siscia), centro di officine artigiane e da Sremska Mitrovica (Sirmium). La ricca collezione numismatica contiene aes rude, grave e signatum da Mazin nel territorio illirico dei Mazei; monete delle città dell'Asia Minore, della Grecia, della Sicilia, della Magna Grecia, monete "illiriche" di Apollonia e Dyrrachium e monete celtiche della Pannonia. La raccolta di ceramiche italiote è di acquisto (circa 1330 pezzi) e formano la più estesa raccolta del genere in Jugoslavia. Una piccola raccolta di antichità egiziane con papiri, iscrizioni geroglifiche e piccoli oggetti, tra i quali una interessante mensa copta da Solona, completa le collezioni del museo.

Bibl.: Sul museo: J. Brunsmid, Kameni Spomenici, Catalogo, Zagabria 1904-1911; V. Hoffiller, Obzor-Spomen knjiga, Zagabria 1936; M. Seper, Neolitcko naselje na Kormadinu, in Arheoloski Vestnik, III, 1952, pp. 24-98; Z. Vinski, Une collection d'art du Haute Moyen Age provenant des Croates Pannoniens au Musée Archéologique de Zagreb, in Revue Archéologique, LI, 1958, pp. 44-50; R. Farioli, La mensa d'altare di Salona, in Rivista di Archeologia Cristiana, XXXVI, 1960, pp. 309-316; M. Seper, Rimska Koia iz Poljanca kod hudbrega (Carro romano da Poljanca, trad. tedesca), in Arheoloski Radovi i Rasprave, II, 1962, pp. 335-428.

Per gli scavi e i trovamenti di Mazin: J. Brunsmid, in Vjesnik Hrvatskoga Archeoloskoga Drustva, IV, 1899-1900, p. 81 e 1901, p. 257.

Per la mummia: provenienza: S. Ljubič, in Viestnik Serb. - Kroat., S. S. XIV, 1892, p. 59; testo: O. A. Danielsson, G. Herbig, Libri Lintei etrusci fragmenta zagrabiensia, in C.I.E., I, suppl. I, Lipsia 1919-1921; A. Runes-Cortsen, Der etruskischte Text der Agramer Mumienbinden, Lipsia 1935; M. Pallottino, Il testo della mummia di Zagabria, in Studi Etruschi, XI, 1937, p. 339; K. Olzscha, Interpretation d. Agramer Mumienbinden, in Klio, XXVII, 1939; id., Die Kalender-date der Agramer Mumienbinden, in Aegyptus, XXXIX, 1959, pp. 340-355; id., Studien über die Kolumne der Agramer Mumienbinden, in Studi Etruschi, XXX, 1962, pp. 157-193.