YORK

Enciclopedia dell' Arte Medievale (2000)

YORK

E.C. Norton

(lat. Eboracum, Eburacum; Eoforwic, Yorvik nei docc. medievali)

Città dell'Inghilterra settentrionale, capitale dello Yorkshire e sede dell'arcivescovado omonimo.Y. si stende su un terreno piano e fertile tra i fiumi Ouse e Foss, con il centro in corrispondenza della loro confluenza, sulla sponda nordorientale dell'Ouse. Ulteriori aree urbane intramurarie di Y. sono situate a S-O dell'Ouse, intorno a Mickelgate e a E del Foss, intorno a Walmgate. La cattedrale sorge su di una collina nell'angolo nordorientale della città, visibile per molte miglia in tutte le direzioni.La città medievale crebbe dentro e sopra i resti della romana Eboracum, costituita da una fortezza e da un contiguo insediamento sul lato nordorientale dell'Ouse e da una colonia civile posta sulla sponda sudoccidentale del fiume (An Inventory, 1962-1981, I; Ottaway, 1993). Le difese medievali sui lati nordorientale e nordoccidentale della città riprendevano l'allineamento delle mura della fortezza romana, così come la porta nordoccidentale medievale, Bootham Bar, sorge sul sito di una preesistente porta romana. Da questo punto partiva il principale asse di attraversamento della città medievale, Petergate, che seguiva di fatto il percorso dell'antica via principalis fino alla porta sudorientale romana. Allo stesso modo l'altro asse principale, Stonegate, ripercorre la linea della via praetoria romana, che collegava l'antica porta sudoccidentale al quartier generale militare (principia).Fu probabilmente in questa città che Costantino il Grande venne proclamato imperatore nel 306. Nel 314 un vescovo di Y. presenziava al concilio di Arles: la precoce fondazione di una sede vescovile ebbe probabilmente sulla città medievale maggiore influenza rispetto ai resti di Eboracum, che venne quasi completamente seppellita al di sotto della città medievale.Nel 627 Edwin di Deira, re di Northumbria, fu battezzato a Y. dal vescovo Paolino, che negli stessi anni diede inizio alla costruzione di una cattedrale in pietra, dedicata a s. Pietro. Pochi anni più tardi, il vescovo fu costretto a lasciare Y.; la cattedrale rimase incompiuta e la sede fu vacante per alcuni decenni. Nel 664 s. Vilfrido fu nominato vescovo di Y. e restaurò la chiesa di Paolino: la cattedrale di epoca anglica, ampliata e riccamente ornata, sopravvisse fino al tempo della conquista normanna (Norton, 1998). Y. fu elevata al rango arcivescovile intorno al 735 e da allora la cattedrale divenne chiesa metropolitana dell'arcidiocesi dell'Inghilterra settentrionale.Paolino era stato inviato in Inghilterra dal papa Gregorio Magno, nel 601, per rafforzare la missione evangelizzatrice degli Angli, iniziata da Agostino di Canterbury nel 597. Non è chiaro se già esistesse un insediamento a Y. all'inizio del sec. 7° né a quale tipologia appartenesse. Il sito poté essere scelto come sede vescovile di Paolino sulla base della tradizione che legava a Roma l'antica sede romano-britannica di Y.; certamente, però, fu la continuativa presenza della comunità ecclesiastica piuttosto che l'altalenante importanza politica ad assicurare la precoce espansione della città e il suo particolare rilievo nel periodo tardomedievale.L'età d'oro della Chiesa anglica a Y. coincide con il sec. 8°: la cattedrale fu oggetto di vari interventi decorativi, mentre la scuola annessa fiorì sotto la direzione di Etelberto, in seguito arcivescovo di Y., che acquistò moltissimi codici. La fama della scuola fu trasmessa in tutta Europa dal suo più importante allievo, Alcuino di Y. (v.), che era stato coinvolto nella costruzione di una seconda magnifica chiesa dedicata all'Alma Sophia, prima di trasferirsi alla corte di Carlo Magno. Il poema di Alcuino in elogio di Y. (De patribus, regibus et sanctis Euboricensis ecclesiae) è la fonte principale per la sua storia più antica; altre fonti anteriori alla conquista sono molto concise (Sources, 1998).Le incursioni dei Vichinghi verso l'Inghilterra settentrionale culminarono nella presa di Y. nell'866. Il periodo anglosassone, tra l'866 e la conquista normanna nel 1066, è il meno documentato nella storia della città, sebbene i recenti scavi a Coppergate abbiano portato alla luce un fiorente quartiere commerciale. L'arcivescovo continuò a risiedere a Y., ma i resti di questo periodo sono scarsi e frammentari e quindi insufficienti a stabilire un quadro generale dell'attività architettonica e artistica; tra di essi però si contano opere di qualità e importanza altissime.Nulla sopravvive della prima cattedrale o della grande chiesa dell'Alma Sophia: sebbene il loro sito sia stato a lungo discusso, esse dovevano essere situate probabilmente vicino all'od. cattedrale. La Anglian Tower, costruita in una breccia nelle difese della fortezza romana, forse nel tardo sec. 7°, è la sola struttura in muratura superstite del periodo anglico (Norton, 1998). La maggior parte delle chiese parrocchiali certamente esisteva prima del 1066, ma di esse sopravvive ben poco. La torre di St Mary Bishophill Junior, del terzo quarto del sec. 11°, è il più importante edificio di Y. probabilmente precedente la conquista.Numerosi frammenti scultorei di alta qualità, comprese stele e lastre tombali, datati alle epoche anglica e anglosassone sono stati rinvenuti nelle vicinanze dell'od. cattedrale e nelle chiese parrocchiali (Lang, 1991). Non sopravvivono manoscritti prodotti a Y. dell'era di Alcuino, ma rimane un notevole esempio della metallistica di epoca anglica, il c.d. elmo di Coppergate (York, Castle Mus.), datato al tardo sec. 8° (Tweddle, 1992). Del periodo anglosassone, piccoli pezzi in metallo, avori scolpiti e altri lavori mostrano che Y. era un centro di produzione artistica. I Vangeli di Y. (Chapter Lib., Add. Ms I), dell'inizio del sec. 11°, rappresentano l'unico manoscritto miniato antico esistente, proveniente dalla città, sebbene esso sia stato prodotto probabilmente a Canterbury.La conquista normanna del 1066 fu seguita dalla selvaggia repressione da parte di Guglielmo il Conquistatore della rivolta del Nord, negli anni 1069-1070. Il sovrano sancì la propria autorità su Y. costruendo due castelli con motta e corte all'interno della città, ai due lati del fiume Ouse, e nominando il primo arcivescovo normanno, Tommaso di Bayeux. Da allora in poi, per il resto del Medioevo, Y. fu fermamente orientata politicamente verso la monarchia inglese meridionale e fu pienamente integrata dal punto di vista ecclesiastico nella più ampia Chiesa europea occidentale: diversi arcivescovi di Y. furono figure notevoli sul piano sia nazionale sia internazionale. Y. non fu più militarmente minacciata in modo serio e fu in grado di svilupparsi pacificamente per accrescere la sua importanza come città ecclesiastica e come ricco centro di commerci, tanto da essere considerata la seconda città d'Inghilterra nel 14° secolo.Negli anni settanta del sec. 11° fu iniziata una splendida, nuova cattedrale; negli anni ottanta furono fondate due importanti comunità benedettine; nel corso del sec. 12° l'antico ospedale di St Peter divenne uno dei più grandi e ricchi nosocomi del paese. Queste istituzioni, di cui si conservano ancora resti, occupavano siti di rilievo all'interno della città. Tutti reclamavano, in grado più o meno alto, speciali diritti di giurisdizione; il che significa che una grande parte della Y. medievale era fuori dal controllo delle autorità civiche. Nel sec. 13° quattro Ordini mendicanti fondarono case a Y., sebbene queste siano scomparse senza quasi lasciare tracce. Nel frattempo, il piano viario della città stava raggiungendo una forma in qualche modo vicina a quella definitiva: uno schema irregolare di strette strade le cui linee principali erano state fissate ben prima del 1066.All'epoca precedente la conquista normanna risale anche la fondazione di molte delle chiese parrocchiali, sebbene la maggior parte di esse sia stata ricostruita in epoca tardomedievale, quando il loro numero ammontava a ca. quarantacinque unità. I principali edifici civili erano le sedi delle diverse corporazioni, alcune delle quali sopravvivono, ma che non raggiunsero mai lo splendore e la raffinatezza dei magnifici complessi ecclesiastici. Probabilmente l'opera di edilizia secolare più importante di tutta l'epoca medievale fu l'impressionante circuito delle mura urbiche, costruite in pietra nei secc. 13°-14° e tuttora largamente preservate. All'interno delle mura numerose abitazioni furono ricostruite a partire dal sec. 14°; la maggior parte di quelle conservate presenta una tecnica costruttiva a graticcio e si sviluppa su due o tre piani.Le fonti documentarie per Y. dopo la conquista si distinguono da quelle del periodo precedente, in quanto sono tra le più ricche d'Inghilterra. Un'ampia serie di registri degli arcivescovi di Y., dal 1215 in poi, è conservata nel Borthwick Inst. (Smith, 1981, pp. 232-253). Gli archivi del decano e del Capitolo della cattedrale sono conservati nella Chapter Lib. e rimangono ampie raccolte di testamenti medievali, cui si aggiungono molti documenti civili negli archivi della città (York Civic Records, 1939-1945). Y. non fu mai un centro importante dal punto di vista storiografico, ma vi sono diverse fonti narrative e cronachistiche pertinenti alla cattedrale e all'abbazia di St Mary (The Historians of the Church of York, 1878-1883; The Chronicle, 1934).L'od. cattedrale venne iniziata negli anni settanta del sec. 11° dall'arcivescovo Tommaso di Bayeux come nuova e splendida cattedrale romanica accanto al luogo su cui sorgeva quella di epoca anglosassone. Era una grande chiesa dalla planimetria insolita, piuttosto diversa dalle coeve opere inglesi; essa presentava un ampio corpo longitudinale a navata unica, grandi transetti a pianta quadrata, con una sola cappella absidale sul lato orientale e un lungo braccio orientale, anch'esso senza navatelle. Una torre si ergeva al centro, invece mancavano le torri occidentali (Phillips, 1985). La chiesa romanica venne in seguito trasformata nell'od. struttura gotica, dotata di navate laterali, e di essa rimane solo qualche traccia nelle fondazioni.Un nuovo braccio orientale con navatelle venne eretto dall'arcivescovo Roger di Pont-l'Evêque (1154-1180); anche di questo restano soltanto frammenti, sufficienti peraltro a mostrare che si trattava di uno dei primi esempi in Inghilterra di progetto su larga scala nel nuovo stile protogotico, precedente alla cattedrale di Canterbury (Wilson, 1986).I transetti e la torre di incrocio vennero ricostruiti nello stile protogotico inglese nella prima metà del sec. 13°, sotto l'arcivescovo Walter di Grey (Gee, 1977). I transetti sono la parte più antica dell'od. cattedrale.La magnifica sala capitolare, una struttura quasi sospesa, posta sul lato settentrionale della cattedrale, fu costruita negli anni intorno al 1270-1290 con vetrate a tracery. Capolavoro architettonico, è la prima delle grandi sale capitolari inglesi di forma ottagonale a venir costruita senza il sostegno della colonna centrale (Gee, 1977).Il corpo longitudinale romanico della cattedrale fu riedificato tra il 1291 e il 1350 ca. con navata centrale e navate laterali, secondo un modello pienamente gotico. Dal punto di vista stilistico è l'edificio inglese di quest'epoca più vicino allo stile rayonnant francese (Harvey, 1977). Il braccio orientale venne nuovamente ricostruito tra il 1361 e il 1420 nel perpendicular style, sebbene il progetto sia stato prevalentemente ispirato dalla precedente navata gotica (Harvey, 1977).La cattedrale fu completata nel sec. 15° con la costruzione di due torri occidentali e della grande torre centrale di incrocio. In origine era previsto che questa avesse una parte superiore, che non venne però mai costruita (Harvey, 1977). La cattedrale fu consacrata nel 1472 e conserva essenzialmente le forme dell'epoca.Ben poco sopravvive del palazzo arcivescovile, delle residenze dei canonici e degli altri edifici medievali collegati alla cattedrale, fatta eccezione per la cappella del palazzo, del sec. 13°, che attualmente ospita la biblioteca della cattedrale (Chapter Lib.).L'abbazia di St Mary, fondata nel 1088, era la seconda grande chiesa della Y. medievale. La chiesa romanica, nota soltanto attraverso gli scavi, era di regolare planimetria anglonormanna, con una navata centrale affiancata da navatelle e una terminazione orientale con cappelle scalari (Norton, 1994). Essa venne rimpiazzata dalla chiesa gotica, eretta nel 1271-1294, le cui rovine in decorated style sono tuttora visibili. Si tratta di un raro esempio di chiesa di grandi dimensioni, costruita seguendo un progetto unitario durante una campagna costruttiva molto breve. Altri resti del monastero medievale comprendono un ingresso monumentale, un esteso circuito murario - il sito si trova proprio all'esterno delle mura cittadine - e un magnifico alloggio per l'abate, eretto in mattoni, del 1490 ca. (An Inventory, 1962-1981, IV).Altri edifici ecclesiastici (An Inventory, 1962-1981, III-V) sono il priorato benedettino della Holy Trinity, dipendente dall'abbazia francese di Marmoutier, nei pressi di Tours, la cui navata sopravvive come chiesa parrocchiale, e le rovine dell'ospedale di St Peter (noto anche come ospedale di St Leonard) e di numerose chiese parrocchiali, che sono generalmente interessanti più per gli arredi che per l'architettura.Y. conserva un circuito di mura urbiche di epoca medievale pressoché completo, insuperato da nessun'altra città in Inghilterra (An Inventory, 1962-1981, II). Nella loro forma definitiva esse vennero costruite durante i secc. 13°-14°, sebbene alcune delle porte incorporino murature del 12° secolo. Le mura hanno resistito agli attacchi degli Scozzesi e delle truppe parlamentari durante l'assedio di Y. nel 1644. All'angolo sudorientale esse si collegano con le difese dello Y. Castle, il castello reale che si sviluppò intorno al sito di uno dei castelli con motta e corte di Guglielmo I il Conquistatore. I resti principali sono costituiti dal mastio del sec. 13°, conosciuto come Clifford's Tower, eretto con un'originale planimetria a quadrifoglio al di sopra della motta di epoca normanna (An Inventory, 1962-1981, II).Tra gli edifici pubblici, gli esempi principali sono le quattro sedi superstiti delle corporazioni. La Merchant Adventurers' Hall, cominciata nel 1356, è un'ampia struttura a navate su due piani, con una cappella annessa, ed è una delle più notevoli costruzioni a graticcio a York. La Merchant Taylors' Hall è datata al 1400 ca., mentre della metà dello stesso secolo sono la St Anthony's Hall e il palazzo municipale, quest'ultimo ricostruito dopo i danni dei bombardamenti della seconda guerra mondiale (An Inventory, 1962-1981, V).La maggior parte dell'impianto viario della Y. moderna ricalca quello della città medievale e in alcune aree sopravvive un numero considerevole di case a graticcio del sec. 14° e oltre (An Inventory, 1962-1981, III-IV). Nessuna di esse è di particolare importanza, ma l'insieme costituisce una testimonianza preziosa dell'edilizia urbana medievale.Le vetrate di Y. sono di particolare rilievo: molte delle chiese parrocchiali ne conservano esemplari, integri o in stato frammentario, quali le finestre dei secc. 14°-15° nella chiesa di All Saints a North Street, la finestra del sec. 15° con S. Martino di Tours nell'omonima chiesa a Coney Street e le finestre in St Michael-le-Belfrey. Di qualità superiore sono comunque le vetrate della cattedrale, che conserva una serie quasi completa di finestre originali con vetri databili dal sec. 12° al 15° (O'Connor, Haselock, 1977; Brown, 1999). L'esemplare più antico, del 1180 ca., sopravvive riutilizzato nelle vetrate del cleristorio della navata del 14° secolo. L'insieme comprende pannelli figurativi policromi, provenienti da una finestra con l'albero di Iesse, da un ciclo della Passione e da scene della vita di vari santi, insieme a vetri trasparenti montati a formare moduli decorativi di tipo geometrico, di una tipologia spesso associata ai Cistercensi. La vetrata c.d. delle cinque sorelle, posta nel transetto settentrionale e datata intorno al 1250, è la più grande lastra superstite di vetro a grisaille in tutto il paese. La sala capitolare contiene un ciclo di vetrate pressoché completo, del 1290 ca., dalla ricca iconografia, e un precoce esempio del formato conosciuto come finestra a fasce, che combina vetro a grisaille e vetro colorato.Le vetrate della navata, dell'inizio del sec. 14°, presentano un ampio ciclo di vetri offerti da diversi donatori, laici ed ecclesiastici, conformi a un più generale disegno a fasce. La grande vetrata occidentale, finanziata dall'arcivescovo Melton nel 1339, costituiva uno dei più ampi progetti tentati fino a quella data: è notevole per il suo stato di conservazione e per la testimonianza dei documenti relativi alla commissione del lavoro da parte del clero della cattedrale ai vetrai che la realizzarono. Dal punto di vista tecnico e stilistico, questa vetrata dimostra la conoscenza delle ultime novità del continente nel campo vetrario, particolarmente della Normandia (French, O'Connor, 1987).Il braccio orientale della chiesa conserva ulteriori resti di vetrate della fine del sec. 14° e dell'inizio del 15°: due grandi finestre sono dedicate alla Vita di s. Guglielmo (ca. 1415) e a quella di s. Cutberto (ca. 1430), ma l'apice dell'intero programma decorativo è costituito dalla imponente vetrata orientale. Si tratta di una delle più grandi finestre mai costruite e fu realizzata tra il 1405 e il 1408 da John Thornton, un artista che operava secondo lo stile del Gotico internazionale e la cui bottega sembra aver dominato la produzione di vetrate a Y. all'inizio del 15° secolo. La finestra comprende un vasto ciclo di scene dell'Apocalisse, in dimensione mai superata dalle vetrate medievali (French, 1995).Meno conosciuta, ma non meno importante, è la scultura medievale, la maggior parte della quale, proveniente dalla cattedrale e dall'abbazia di St Mary, è conservata allo Yorkshire Museum. Resti frammentari di scultura del tardo sec. 11° e dell'inizio del 12° testimoniano che lavori di qualità venivano prodotti già allora. Intorno alla fine del sec. 12° è datata una notevole serie di statue-colonna, provenienti dall'abbazia di St Mary, che costituiscono l'opera più vicina, in Inghilterra, ad alcune delle grandi sculture dei portali della Francia settentrionale di quel periodo. Dalla cattedrale proviene una consistente serie di figure, in precario stato di conservazione, a grandezza reale, riferibile alla stessa bottega che probabilmente decorò l'esterno dell'edificio (Romanesque Stone Sculpture, 1993).All'interno della cattedrale, la sala capitolare ha una squisita serie di capitelli, pendenti e altri intagli con motivi a fogliame naturalistico, combinati con teste umane e grottesche. Altri raffinati capitelli e sculture di piccole dimensioni si trovano nella navata e nel braccio orientale, mentre il jubé è decorato con una serie di quattordici statue dei re di Inghilterra, da Guglielmo il Conquistatore a Enrico V, probabilmente databili intorno al 1430 (Harvey, 1977).Tra le altre opere d'arte conservate nel tesoro della cattedrale si possono menzionare: il corno di Ulfus, un intaglio italiano di avorio d'elefante del sec. 11°; un notevole coperchio di sarcofago, dipinto, proveniente dalla tomba dell'arcivescovo Walter di Grey (m. nel 1255); alcuni rari pannelli dipinti con figure di santi, provenienti dalla copertura della sala capitolare, in un aggiornato stile francese del periodo intorno al 1290.Le più grandi collezioni di arte medievale a Y. sono conservate nella cattedrale. Lo Yorkshire Mus. sorge sul sito dell'abbazia di St Mary e ospita le sculture e gli altri oggetti provenienti dall'abbazia; in esso sono inoltre custoditi materiali provenienti anche da altri luoghi, comprese le due pietre che costituivano le basi della sepoltura di s. Guglielmo, nella cattedrale, datate al 1320 ca. e al 1470 circa. Il Castle Mus. ospita collezioni per la maggior parte postmedievali (Tweddle, 1992). La City Art Gall. possiede una piccola collezione di dipinti italiani, tedeschi e inglesi dei secc. 14°-15° (Catalogue of Paintings, 1961-1974).

Bibl.: Fonti. - Alcuino, De patribus, regibus et sanctis Euboricensis ecclesiae, a cura di P. Godman (Oxford Medieval Texts), Oxford, 1982; Sources for York History to AD 1100, a cura di D.W. Rollason, York 1998; The Historians of the Church of York and its Archbishops, a cura di J. Raine, in Rer. Brit. MAe. SS, LXXI, 1-3, 1878-1883; The Chronicle of St. Mary's Abbey, York from Bodley MS 39, a cura di H.H.E. Craster, M.E. Thornton (Surtees Society, 148), Durham 1934; D.M. Smith, Guide to Bishops' Registers of England and Wales, London 1981; York Civic Records (Yorkshire Archaeological and Topographical Association Records Series, 98, 103, 106, 108), I-IV, London 1939-1945.Letteratura critica. - F. Harrison, York Minster, AJ 105, 1948, pp. 75-76; Catalogue of Paintings, 3 voll., York 1961-1974; An Inventory of the Historical Monuments in the City of York (Royal Commission on Historical Monuments England), 5 voll., London 1962-1981; E.A. Gee, Architectural History until 1290, in A History of York Minster, a cura di G.E. Aylmer, R. Cant, Oxford 1977, pp. 111-148; J.H. Harvey, Architectural History from 1291 to 1558, ivi, pp. 149-192; D.E. O'Connor, J. Haselock, The Stained and Painted Glass, ivi, pp. 313-394; D. Phillips, The Cathedral of Archbishop Thomas of Bayeux: Excavations at York Minster, II, London 1985; C. Wilson, The Cistercians as 'Missionaries of Gothic' in Northern England, in Cistercian Art and Architecture in the British Isles, a cura di C. Norton, D. Park, Cambridge 1986, pp. 86-116; T. French, D. O'Connor, York Minster. A Catalogue of Medieval Stained Glass, I, The West Windows of the Nave, in CVMAe. Great Britain, Oxford 1987; J.T. Lang, York and Eastern Yorkshire (Corpus of Anglo-Saxon Stone Sculpture), Oxford 1991; D. Tweddle, The Anglian Helmet from 16-22 Coppergate, London 1992; P. Ottaway, Roman York, London 1993; Romanesque Stone Sculpture from Medieval England, a cura di B. Heywood, cat., Leeds 1993; J. Cherry, The Middleham Jewel and Ring, York 1994; C. Norton, The Buildings of St Mary's Abbey, York and their Destruction, AntiqJ 74, 1994, pp. 256-288; T. French, York Minster, II, The Great East Window, in CVMAe. Great Britain, Oxford 1995; C. Norton, The Anglo-Saxon Cathedral at York and the Topography of the Anglian City, JBAA 151, 1998, pp. 1-42; S. Brown, Stained Glass at York Minster, London 1999.E.C. Norton

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