Württemberg

Dizionario di Storia (2011)

Wurttemberg


Württemberg

Regione storica della Germania, estesa quasi totalmente nel Giura Svevo. Costituita in Stato al tempo della Repubblica di Weimar, oggi fa parte del Land del Baden-Württemberg. Abitato in età preistorica, forse da tribù retiche, nel sec. 5° a.C. vi penetrarono i celti e nella prima metà del sec. 1° a.C. i germani. Fu occupato, sotto Vespasiano, dai romani che vi trasferirono coloni dalle Gallie. Verso il 260 la regione fu invasa dagli alamanni, creandovi un loro regno. Dopo che gli alamanni furono disfatti da Clodoveo, la regione fu nel 536 incorporata nel regno franco e affidata a un duca, che sotto gli ultimi Merovingi si rese quasi indipendente. Il ducato fu soppresso nel 730 da Carlo Martello e il Paese diviso in contee, secondo il modello franco. Dopo lo sfacelo dell’impero carolingio, un feudatario svevo, Burchard, nel 917 si proclamò duca e fu riconosciuto dal re Enrico I. Nel 1079 l’imperatore Enrico IV, dopo aver vinto il duca Rodolfo, antiré della parte papale, investì del ducato Federico di Staufen. Divenuto la base della rapida fortuna degli Hohenstaufen, il ducato seguì la sorte della famiglia e, con la rovina di questa, si frazionò in una moltitudine di signorie feudali e città libere. Tra questi piccoli Stati il più importante era quello dei conti di W., famiglia ricordata dalla fine del sec. 11°, il cui nome deriva da un castello posto sul margine occidentale dello Schurwald, verso il gomito del Neckar. Il conte Eberardo I il Nobile (1265-1325) riuscì a conservare contro Rodolfo d’Asburgo i possessi tolti da suo padre, il conte Ulrico I (1240-56), ai domini imperiali nel periodo dell’interregno succeduto alla caduta degli svevi e costrinse Alberto I d’Asburgo a riconoscerlo balivo della Bassa Svevia. La contea dovette poi sostenere una lunga lotta con le città libere riunitesi in lega (1376) contro il conte Eberardo II (1344-92), che alla fine fu costretto a riconoscere alle città la loro indipendenza, cioè la condizione di città dipendenti direttamente dall’impero. Allo stesso modo finì la contesa tra il conte Eberardo il Mite (1392-1417) e i cavalieri, che nel 1422 furono riconosciuti dall’imperatore Sigismondo baroni immediati dell’impero (Reichsritter). Nel 1495 il W., che era la più potente tra le contee tedesche, fu elevato al rango di ducato dall’imperatore Massimiliano. Nel 1519, dopo che il duca Ulrico, entrato in conflitto con la Lega sveva, era stato costretto ad abbandonare il Paese, Carlo V comperò il ducato del W. dalla Lega stessa e lo trasmise a suo fratello Ferdinando. Ma nel 1534 il duca Ulrico, con l’appoggio del langravio Filippo d’Assia e di Francesco I di Francia, poteva rientrare in possesso del ducato. Essendosi nel frattempo convertito al protestantesimo il duca, fu allora introdotta (1534) nel W. la Riforma. La nuova Chiesa fu definitivamente organizzata dal duca Cristoforo (1550-68): la sua «grande ordinanza», che diede alla Chiesa del W. una rigida unità, fu poi presa a modello da altri principi tedeschi protestanti. La riforma ecclesiastica comprese anche un ordinamento scolastico; nel 1649 il W. introdusse per primo la scuola popolare obbligatoria. Il ducato, che era stato tra i fondatori dell’Unione protestante, fu terribilmente provato dalla guerra dei Trent’anni. Solamente il prevalere delle armi franco-svedesi, alla fine della guerra, salvò la sua esistenza di avamposto nella Germania meridionale, ormai ridivenuta cattolica. Dopo la Pace di Vestfalia, preso in mezzo nel duello franco-austriaco, il ducato si volse ora dall’una ora dall’altra parte. Il duca Eberardo II aderì alla Lega renana promossa da Mazzarino; Eberardo Ludovico prese parte invece alla guerra di Successione spagnola contro Luigi XIV; Carlo Alessandro si alleò all’Austria nella guerra di Successione polacca. Nel 1799 il duca Federico II ottenne da Napoleone nove città imperiali e varie abbazie secolarizzate, creò il Nuovo W., Stato assoluto con un proprio ministero e con capitale Ellwangen, e nel 1803 fu elevato alla dignità di principe elettore. Il W. fece parte di quel gruppo di Stati medi che Napoleone creò contro la Prussia e l’Austria e legò alla propria fortuna. Nel 1805 dovette entrare in guerra contro la terza coalizione, venendo compensato dopo Austerlitz con vari domini austriaci sull’alto Danubio. Col Trattato di Presburgo (1805) l’elettore ottenne la corona reale: il Vecchio e il Nuovo W. furono allora fusi in un’unica monarchia. Nel 1813 il W. si schierò contro Napoleone e nel 1815 entrò nel Bund di Stati tedeschi creato dal Congresso di Vienna. Nel 1819 sotto Guglielmo I (1816-64) il W. divenne una monarchia costituzionale. Nel 1828 concluse l’unione doganale con la Baviera, che nel 1833 costituì, con l’unione doganale prussiana, lo Zollverein tedesco. Politicamente invece il W. fu avverso alla Prussia e aderì al piano di una lega degli Stati tedeschi sudoccidentali che potesse tener testa all’Austria e alla Prussia. Nel 1866, sotto il regno di Carlo I (1864-91), il W. entrò in campo a fianco dell’Austria; sconfitto a Tauberbischofsheim e abbandonato dall’Austria, firmò la pace separata. Da allora cominciò un processo d’avvicinamento alla Prussia. Scoppiata la guerra franco-prussiana, il W. entrò subito in campagna accanto alla Prussia. Il 1° genn. 1871 diveniva uno Stato federale del nuovo impero tedesco. Alla fine della Prima guerra mondiale, nel nov. 1918, scoppiata la rivoluzione, re Guglielmo II abdicava, e il 26 apr. 1919 veniva promulgata nel W. la nuova Costituzione repubblicana.

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